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I sette sacramenti
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Il  Battesimo è il Sacramento che ci rende cristiani cioè figli di Dio, seguaci di Gesù Cristo , membra vive della Chiesa e partecipi della sua missione. Il Battesimo, fondamento di tutta la vita, ci lava da ogni colpa originale. Infatti il battezzato è colui che è morto al peccato ed è risorto a vita nuova.

Il  ministro è il sacerdote ma in casi estremi (pericolo di morte) può farlo chiunque basta che abbia la volontà di renderlo figlio di Dio.

La formula è ‘Io ti battezzo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo’. Quando il ministro versa l’acqua e pronuncia questa formula per il bambino comincia una vita nuova: si è uniti profondamente a Gesù e la vita divina incomincia a circolare dentro l’uomo come la linfa che dal tronco sale e fa vivere tutta la pianta. Nel Battesimo si diventa inoltre templi dello Spirito Santo e figli della luce.

I riti del Battesimo sono:

il rito di accoglienza in cui il bambino viene presentato a Dio e alla Comunità dai genitori e dai padrini.

la liturgia della Parola in cui viene letto un passo del Vangelo.

la liturgia del Sacramento che comprende:

la preghiera di liberazione dal male con l’unzione con l’olio dei catecumeni;

la benedizione dell’acqua con cui si battezzerà.

le promesse battesimali in cui i genitori e padrini professano la fede alla quale sarà chiamato,

il battesimo per effusione con la formula,

l’unzione con il Crisma, lo Spirito Santo,

la consegna della veste bianca come segno di purezza e poichè è stato “rivestito di Cristo” 

consegna del cero acceso  siccome il battezzato è stato illuminato dalla luce di Cristo ed è chiamato ad essere “luce del mondo”

- Cosa ci chiede il Battesimo ?

Siccome siamo diventati figli di Dio ci propone di professare la nostra fede e osservare la Legge di Dio .

- Chi sono i padrini ?

Sono coloro che presentano il battezzando alla Chiesa e si prendono l’impegno dell’educazione del bambino insieme ai genitori.

- Il Battesimo è un punto di partenza, non di arrivo. Nel giorno del Battesimo si getta il seme nella speranza che trovi un terreno fecondo in cui regni la fede, la carità e la preghiera e che possa crescere e diventare una pianta ricca di fiori e frutti.

Il Battesimo

Con il Battesimo e l’Eucarestia, il Sacramento della Confermazione costituisce l’insieme dei “sacramenti dell’iniziazione cristiana” e quindi la recezione è necessaria per il rafforzamento della grazia battesimale.

Lo Spirito Santo, usato per indicare la forza di Dio, il respiro che sostiene la vita e dà sostegno ai grandi sentimenti, oltre che a scendere su Gesù al momento del  Battesimo sotto forma di colomba è sceso come vento e lingue di fuoco sugli apostoli e Maria Santissima a Gerusalemme nel cenacolo il giorno di Pentecoste.

Fin da quel tempo gli Apostoli, in adempimento del volere di Cristo, comunicavano ai neofiti attraverso l’imposizione delle mani il dono dello Spirito Santo.

Anche oggi con l’imposizione delle mani il Vescovo, successore degli Apostoli, conferisce ai fedeli, di solito nell’età dell’adolescenza, lo Spirito Santo con i suoi doni per rendere perenne nella Chiesa la grazia della Pentecoste.

Il Rito della Confermazione avviene durante la S. Messa dopo l’omelia.

La liturgia del Sacramento si divide

nella rinnovazione delle promesse battesimali in cui solennemente è il cresimando, e non più i genitori e i padrini come nel Battesimo, a rinunciare al male e ad aderire al progetto di Dio.

nell’ imposizione delle mani in cui il vescovo stende le mani sul gruppo dei cresimandi e invoca così l’effusione dello Spirito: “Dio onnipotente, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che hai rigenerato questi tuoi figli dall’acqua e dallo Spirito liberandoli dal peccato, infondi in loro il tuo Santo Spirito Paraclito: spirito di sapienza e di intelletto, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di scienza e di pietà, e riempili dello spirito del tuo santo timore”.

nell’unzione con il Sacro Crisma in cui il vescovo segna la fronte del fedele con l’olio consacrato pronunciando la seguente formula: “Ricevi il sigillo dello Spirito Santo che ti è dato in dono. La pace sia con te”.

Lo Spirito Santo che si riceve, effonde i Suoi magnifici sette doni, utili nella vita del giovane che si trova più volte a decidere e programmare la sua vita. 

La Confermazione ci unisce più saldamente a Cristo, aumenta in noi i doni dello Spirito Santo, rende più perfetto il nostro legame nella Chiesa e ci accorda una speciale forza dello Spirito Santo per diffondere e difendere con la parola e con l’azione la fede, come veri testimoni di Cristo per confessare coraggiosamente il suo nome e non vergognarci della sua croce.

- Chi sono i padrini? Sono quelli che accompagneranno il cresimato insieme ai genitori nella crescita e lo aiuteranno nei momenti difficili.

La  Confermazione

L’Eucarestia è l’unico sacramento che si può ricevere senza limiti. E’ il memoriale della Pasqua di Cristo, cioè dell’opera della salvezza compiuta per mezzo della vita, della morte e Resurrezione di Gesù. Tutti i Sacramenti ci donano la Grazia del Signore Gesù, l’Eucarestia ci dona Gesù stesso, l’autore delle Grazie.

Tutte le volte incontriamo Gesù, riceviamo il suo Corpo, entriamo in comunione con Lui, il nostro nutrimento, ci si sente un cuor solo e un anima sola e si ascolta la sua Parola così da essere pieni di amore e pace tutta la settimana.

Chi vuole ricevere Cristo nella Comunione eucaristica deve essere in stato di grazia. Se uno è consapevole di aver peccato mortalmente non deve accostarsi all’Eucarestia senza prima aver ricevuto l’assoluzione nel Sacramento della Penitenza.

L’Eucarestia è dunque un sacrificio perchè ripresenta, è il memoriale del sacrificio della croce: Gesù ogni volta muore ancora una volta per la nostra salvezza, scarificandosi in maniera incruenta (senza spargimento di sangue).

- Il ministro è il sacerdote il quale trasforma il pane nel Corpo di Gesù e il vino nel Suo Sangue dal quale siamo stati lavati da ogni colpa.

- Chi lo istituì? Gesù stesso nell’Ultima Cena a perpetuo ricordo del suo amore e della sua passione per il bene e la salvezza delle anime.

Mediante la Consacrazione si opera la transustanziazione del pane e del vino nel Corpo e Sangue di Cristo. Sotto le specie consacrate del pane e del vino, Cristo stesso, vivente e glorioso, è presente in maniera reale e sostanziale nel Suo Corpo e Sangue con la sua anima e la sua divinità.

La S. Messa è divisa nelle seguenti parti:

i riti di accoglienza in cui il celebrante saluta i fedeli e li invita ad una profonda preghiera e spiega il messaggio della Domenica.

l’Atto penitenziale in cui siamo chiamati a fare un breve esame di coscienza e a chiedere perdono delle nostre fragilità. Segue il Gloria e la colletta (preghiera).

la Liturgia della Parola in cui ci vengono proposti brani della Sacra Scrittura. La prima lettura dall’A.T.; il Salmo Responsoriale dal libro dei Salmi; la seconda lettura da una lettera di S. Paolo o di un apostolo e il culmine, il Vangelo, la Parola di Gesù seguito dall’omelia, dal Credo e dalla preghiera universale.

la Liturgia Eucaristica in cui avviene la presentazione dei doni che noi offriamo (offertorio) e il sacrificio, la consacrazione seguita dalla preghiera eucaristica.

i riti di Comunione che comprendono la preghiera del ‘Padre nostro’ e la Comunione sacramentale cioè Gesù pane per noi.

i riti di conclusione con la preghiera e la benedizione finale.

L’ Eucarestia

Il Signore Gesù Cristo, medico delle nostre anime e dei nostri corpi, colui che ha rimesso i peccati al paralitico e gli ha reso la salute del corpo, ha voluto che la sua Chiesa continui,  nella forza dello Spirito Santo, la sua opera di guarigione e salvezza, anche presso le proprie membra.

Dio assolve il peccatore pentito da tutti i peccati dimostrando il suo amore misericordioso di Padre. Dio lo fa rientrare nella sua casa come figlio e gli accorda la grazia.

E’ chiamato sacramento della Penitenza perchè consacra un cammino personale ed ecclesiale di conversione e di pentimento. E’ chiamato sacramento della conversione perchè realizza sacramentalmente l’appello di Gesù alla conversione cioè cambiare vita e tornare al Padre guardando agli sbagli commessi. E’ chiamato sacramento della Riconciliazione e del perdono perchè ridona al peccatore l’amore di Dio che riconcilia e accorda perdono e pace. 

Il peccato è offesa a Dio, egoismo e rottura della comunione con Lui (grazia).

“E’ mormorare a Dio: Andate via, lasciate che mi diverta, mi date noia”  J. Green

Cristo ha dato tuttavia l’esercizio del potere di assolvere dai peccati al ministero apostolico (“A chi rimetterete i peccati, saranno rimessi”). Il ministro è il sacerdote.

Questo rito è diviso in sei parti:

esame di coscienza nel quale, confrontandoci con la Parola di Dio, ripensiamo ai nostri sbagli commessi per dirli al confessore.

il dolore del peccato cioè il pentimento degli errori.  Siamo sicuri che Dio ci assolve, ma dobbiamo essere pentiti, riconoscere la nostra fragilità.

il proponimento di non farli più. La Confessione è valida solo se, con  volontà, coraggio, forza e con l’aiuto di Dio cerchiamo di non ricadere nello sbaglio.

l’accusa dei peccati durante la quale noi esponiamo gli errori, le infedeltà, le fragilità al confessore che rappresenta Gesù Cristo.

l’assoluzione in cui il sacerdote ti lava da ogni colpa e ti benedice con questa formula: ‘Io ti assolvo nel nome del X Padre, Figlio e Spirito Santo.’

la penitenza o ringraziamento in cui con la preghiera che ti consiglia il sacerdote ringrazi Dio di questo dono e chiedi al Signore di accompagnarti sempre.

- Ricordati che le nostre colpe non sono solamente le parole o le azioni, ma anche le omissioni cioè quello che potevo fare e non ho fatto per pigrizia o vergogna.

- E’ bene ogni sera ripensare agli sbagli, ai peccati commessi e affidarsi al Signore con una preghiera personale o l’Atto di dolore.

- La confessione è un momento di grande gioia da accostarsi sovente; almeno una volta al mese e prima delle grande solennità.

La  Riconciliazione

Con la sacra unzione degli infermi e la preghiera dei presbiteri, tutta la Chiesa raccomanda gli ammalati al Signore sofferente e glorificato, perchè alleggerisca le loro pene e li salvi; anzi li esorta a unirsi spontaneamente alla passione e alla morte di Cristo, per contribuire così al bene del popolo di Dio.

La malattia e la sofferenza sono sempre state tra i problemi più gravi che mettono alla prova la vita umana. Nella malattia l’uomo fa l’esperienza della propria impotenza, dei propri limiti e della propria finitezza. Ogni malattia può farci intravedere la morte. Essa può condurre all’angoscia, al ripiegamento su di sè, talvolta persino alla disperazione e alla ribellione contro Dio. Ma può anche rendere la persona più  matura, aiutarla a discernere nella propria vita ciò che è essenziale e far tornare la persona a Dio, il solo che può guarirla da tutto.

La compassione di Cristo verso i malati e le sue numerose guarigioni di infermi di ogni genere sono un chiaro segno del fatto che Dio ci è vicini ogni momento della vita, in quelli belli e in quelli difficili. Gesù inoltre è venuto non solo a guarire ma anche a perdonare: è venuto a guarire l’uomo intero: anima e corpo, è il medico di cui i malati hanno bisogno. La compassione verso tutti coloro che soffrono si spinse così lontano che egli si identifica in loro: “Ero malato e mi avete visitato”. Il suo amore di predilezione  per gli infermi non ha cessato, lungo i secoli, di rendere i cristiani sensibili e premurosi verso tutti coloro che soffrono nell’anima e nel corpo.

Il sacramento dell’Unzione degli infermi viene conferito ai malati in pericolo di morte, per malattia o per vecchiaia,  ungendoli sulla fronte e sulle mani con olio debitamente benedetto dicendo: “Per questa santa unzione e per la sua piissima misericordia ti aiuti il Signore con la grazia dello Spirito Santo, e liberandoti dai peccati, ti  salvi e nella sua bontà ti sollevi.”

Un dono particolare è quello dello Spirito Santo: la grazia fondamentale di questo sacramento, infatti, è il conforto, la pace e il coraggio per superare le difficoltà proprie dello stato di malattia grave o della fragilità della vecchiaia.

Inoltre si riceve il perdono di tutti i peccati, la forza e il dono di unirsi più intimamente e personalmente alla passione di Cristo che ha portato la redenzione dell’intera umanità e il recupero della salute se è secondo la volontà di Dio.

L’Unzione degli Infermi accompagna il fedele al passaggio da questa vita terrena a quella eterna, portando a compimento la confermazione alla Morte e Resurrezione di Cristo, iniziata nel Battesimo.  La Chiesa offre infatti a tutti quelli che stanno per tornare al Padre oltre che all’Estrema Unzione l’Eucarestia come viatico.

L’ Unzione  degli  infermi

L’Ordine è il Sacramento grazie al quale la missione affidata da Cristo ai suoi Apostoli continua ad essere esercitata nella Chiesa sino alla fine dei tempi. L’esercizio di tale autorità deve dunque misurarsi sul modello di Cristo che si è fatto l’ultimo e il servo di tutti.

Questo grande sacramento consacra l’uomo totalmente a Dio rendendolo suo ministro e suo servo chiedendo al sacerdote di  servirlo nei fratelli e dare la propria vita per il bene delle anime.

Inoltre l’Ordine dà all’uomo consacrato la potestà di amministrare i Sacramenti,  di rendere vivo il Cristo tra i fedeli e agire in suo nome .

Il ministro è il vescovo che deve avere ben valutato se questa vocazione è autentica per mezzo di anni di studio e di profonda preghiera da parte dell’aspirante.

L’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria da parte del vescovo costituiscono il rito del Sacramento, che è di carattere indelebile.

A questo sacramento non tutti si sottopongono, ma ciò non vuol dire che sia più o meno importante.  E’ di pari importanza al matrimonio.

Tutti noi siamo chiamati o a consacrare la nostra vita per la famiglia oppure a consacrarci a Dio totalmente per i fratelli.

Pertanto il Sacramento del Matrimonio è di pari importanza al Sacramento dell’Ordine; basta che si vivano entrambi con amore.

Si chiama Ordine perché comporta tre gradi:

il diaconato che può essere temporaneo cioè il primo passo per diventare sacerdote oppure permanente.  I diaconi sono ministri ordinati per gli incarichi di servizio della Chiesa, sono i “servi”.  Assistono il vescovo e i presbiteri nelle celebrazioni dei divini misteri, possono distribuire l’Eucarestia, benedire i matrimoni, proclamare il Vangelo, predicare e presiedere i funerali. Non possono però consacrare il pane e il vino, confessare e dare l’Estrema Unzione. Per quanto riguarda il diaconato permanente essi possono avere famiglia e figli.

il presbiterato o sacerdozio riservato a quelle persone che per vocazione desiderano dare totalmente la propria vita a Gesù Cristo. Essi esercitano il loro servizio attraverso il ministero della Parola di Dio, il culto divino e il governo pastorale, compiti che devono assolvere sotto l’autorità pastorale del vescovo.

l’episcopato riservato a quei sacerdoti ritenuti all’altezza di assumere responsabilità come vescovi o cardinali. Essi sono inseriti nel Collegio Episcopale, sono i capi visibili della Chiesa particolare e hanno parte alla responsabilità apostolica sotto l’autorità del Papa, successore di S. Pietro.

L’ Ordine

Dio ha creato l’uomo per amore e lo ha chiamato all’amore, vocazione fondamentale di ogni essere umano. Infatti l’uomo è creato ad immagine e somiglianza di Dio. Avendolo creato uomo e donna, il loro reciproco amore diventa un’immagine dell’amore assoluto con cui Dio ama ogni persona e con cui Cristo ama la Chiesa. E questo amore che Dio benedice è destinato ad essere fecondo e a realizzarsi nell’opera di custodia della creazione: “Dio li benedisse e disse loro: Siate fecondi e moltiplicatevi”

Il Sacramento del Matrimonio consacra l’unione tra l’uomo e la donna con l’impegno di essere fedeli nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia per tutti i giorni della vita e di trasmettere il dono dell’esistenza.

La grazia del sacramento, inoltre, perfeziona l’amore umano dei coniugi, consolida la loro unità indissolubile  e li santifica nel cammino della vita eterna.

Il Matrimonio si fonda sul consenso dei contraenti, cioè sulla volontà di donarsi mutuamente e definitivamente, allo scopo di vivere un’alleanza di amore.

Sono gli stessi sposi come ministri della grazia di Cristo a conferirsi il sacramento esprimendo il loro consenso davanti alla Chiesa rappresentata dal sacerdote.

Il Rito del Matrimonio si celebra nella S. Messa dopo l’omelia ed è così diviso:

 la liturgia del Sacramento in cui il sacerdote chiede se sono venuti a contrarre il matrimonio in piena libertà e se sono disposti ad amarsi e onorarsi l’un l’altro.

 il consenso in cui prima lo sposo e poi la sposa esprimono il loro “sì” dandosi la mano destra e leggendo la promessa “Io N., prendo te N., come mia sposa .... ”

 la benedizione e la consegna degli anelli come segno di amore e di fedeltà.

la preghiera dei fedeli in cui si chiede a Dio di accompagnare sempre gli sposi.

L’unità, l’indissolubilità e l’apertura alla fecondità sono essenziali nel matrimonio. La poligamia è incompatibile con l’unità del sacramento; il divorzio separa ciò che Dio ha unito e il rifiuto di una discendenza priva la vita coniugale del suo “preziosissimo dono” che è la chiamata alla festa dell’esistenza.

E’ proprio sul Sacramento del Matrimonio che si basa la famiglia cristiana : un cuor solo e un’anima sola, il servizio della vita con fedeltà e gesti concreti di amore, solidarietà e accoglienza. Il focolare cristiano è, inoltre, il luogo in cui i figli ricevono il primo annuncio della fede. Ecco perchè la casa familiare è chiamata “Chiesa domestica”, comunità di grazia e preghiera, scuola delle virtù umane e della carità.

Il  Matrimonio