Il mandato di Cristo: Redenzione e Salvezza

 

 

Perché Gesù, duemila anni fa, venne in questa Terra, in mezzo a noi? Sembra una domanda facile, ma in realtà nasconde molti luoghi comuni e molti errori di incomprensione. D'altronde fin dai tempi antecedenti la Nascita, tutti si aspettavano il Messia in veste diversa: gli ebrei aspettavano un re che li avrebbe condotti fuori dalla dominazione di popoli stranieri: magari un valoroso condottiero. E molti pensavano che dovesse nascere presso alti personaggi e sontuosi palazzi, tanto è che il Re Erode, preoccupato, lo cercava in mezzo alla gente di maggior prestigio.

Invece, Gesù  non venne in mezzo a re e governatori, non venne in mezzo a sacerdoti e uomini di livello. Gesù venne in una stalla, una mangiatoia in mezzo ad animali e pastori che, senza nulla togliere loro, di certo non sono sovrani. Gesù ci ha dato da subito una grande lezione: umiltà. Non il lusso, non le glorie vanno ricercate, ma l'umiltà.

Quale era il mandato di questo bambino? Come poteva un semplice neonato divenire Messia e Salvatore?

Gesù dimostrò dalla giovane età che Lui era speciale e che aveva un compito ben definito da portare a termine. Il Vangelo secondo Luca ci dà il primo indizio: “”I suoi Genitori si recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni vi salirono di nuovo secondo l'usanza; ma trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme senza che i genitori se ne accorgessero. Credendolo nella carovana, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme."  Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l'udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: " Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre ed io, angosciati, ti cercavamo." Ed egli rispose: "Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio? ". Ma essi non compresero le sue parole.”” 

Quali erano queste cose del Padre di cui Gesù parlava? All’inizio non è rivelato, ma con il tempo è Gesù stesso che ci dice il motivo della Sua venuta: Gesù disse: “Non sono venuto per giudicare il mondo, ma per salvarlo” (Gv 12,47). Ecco l’indizio principale che traspare da queste poche parole: la salvezza. Sappiamo che Gesù è venuto per salvarci e che dunque il Suo mandato sulla Terra, prevede che Lui salvi tutti noi. Specifica che non è venuto per giudicare, ma per salvarci. Perché, è vero che verrà il tempo del Giudizio, ma non è questo il tempo. La Sua Venuta ha uno scopo diverso: salvare l’uomo.

Ora la domanda che nasce spontanea è da chi e da cosa Gesù è venuto a salvarci. E poi, ecco l’importante rivelazione che cambia completamente il volto di Dio: "il Figlio dell'uomo non è venuto per essere servito ma per servire e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti" (Matteo 20:28).”: ecco l’immagine di Dio. Dio che non viene per essere servito, ma per servire. Dunque ormai è chiaro che il Mandato di Gesù è di salvare l’uomo e di porsi al suo servizio. E’ questo è qualcosa di clamoroso, di una portata gigantesca perché per la prima volta, si ode una cosa simile e cioè un Dio che scende in Terra per servire e non per farsi servire. Ponete attenzione a questo perché è un ulteriore insegnamento anche per noi: se il Figlio di Dio viene in Terra per servire, allo stesso modo noi abbiamo il dovere di servire gli altri perché se Dio serve e non si fa servire, come possiamo essere noi a farci servire? In ogni parola esce sempre un preciso insegnamento di Gesù che non solo ci mostra la natura del Suo mandato, ma ci mostra anche la Via, il modo di comportarsi nel mondo e con il mondo, cioè all’interno di esso e in rapporto ad esso. Ci dice anche che è venuto per dare la vita per riscattare molti: è un altro segno questo? Si, è un altro segno del Mandato di Gesù e in queste Parole si può cogliere anche il senso di Redenzione: riscattare molti, cioè redimerli. Ma il dubbio rimane ancora: da cosa ci deve riscattare? Da cosa ci deve redimere?

Ed ecco che Gesù  ci dice innanzitutto per chi è venuto: “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, dice il Signore; non sono venuto per chiamare i giusti, ma i peccatori.” 

I peccatori: dunque il Mandato di Gesù è quello di salvare e redimere i peccatori, cioè coloro che hanno il peccato dentro di loro. Ma chi sono questi peccatori? Siamo noi: tutti noi abbiamo il peccato originale in virtù del peccato commesso in origine da Adamo ed Eva. Però come ci dice lo stesso San Paolo: (Ro. 5:12) "Perciò, come per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e per mezzo del peccato la morte, così la morte si è estesa a tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato", e v. 19 "Infatti, come per la disubbidienza di un solo uomo i molti sono stati costituiti peccatori, così ancora per l'ubbidienza di uno solo i molti saranno costituiti giusti".

Finalmente abbiamo un quadro più chiaro. Ma per renderlo ancora di più chiaro:

"Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché  chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna" (Giovanni 3:16)

"Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi, e la verità non è in noi" "L'Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo" "Io son venuto perché abbiamo vita e l'abbiamo in abbondanza" (Giovanni 10:10)

"Affinché  crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e affinché, credendo, abbiate vita nel suo nome" (Giovanni 20:31)

"Chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita" (Giovanni 5:24).

Allora adesso il quadro è chiaro e possiamo rispondere a tutte le domande: il Mandato di Gesù consta nel redimere e salvare tutti i peccatori, cioè tutti gli uomini senza distinzioni di sesso, razza, età o colore della pelle, dalla morte del peccato. Infatti il peccato che è in noi e che noi compiamo viene lavato da Gesù con la Sua stessa vita. Egli, come ci dice nel Vangelo, sacrifica la Sua vita per riscattare la nostra. Ecco la Redenzione e la Salvezza che Gesù ci mostra definitivamente nell’atto dell’Eucaristia, durante l’Ultima Cena. Il Vangelo di Luca lo mostra così: Poi, preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me». Allo stesso modo dopo aver cenato, prese il calice dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che viene versato per voi».

Gesù dona il Suo corpo e il Suo prezioso Sangue per redimerci, per lavare le nostre colpe e i nostri peccati. Gesù, per far questo, si lascia uccidere appeso ad una croce la quale non è casuale. Il piano di Dio prevede ("bisogna") che ci sia un uomo innalzato nella storia, posto sotto gli occhi di tutti, un uomo innalzato sulla croce, il suo Figlio unico, Gesù. Il Figlio deve essere alzato in mezzo agli uomini, perché chi alza gli occhi verso di lui e guarda a lui con fede sia salvato dai morsi mortali del maligno. Ecco perché non è casuale.

Ma la Redenzione si mostra definitivamente nel Terzo Giorno dopo la morte, quando Egli resuscita con potenza dai morti. Con la Resurrezione Gesù ci rende partecipi della vita eterna e partecipi della vittoria su satana: infatti, nel momento stesso in cui risorge, satana ha perso la sua battaglia contro di lui. Gesù ha dato compimento al Suo mandato: è venuto per presentarci il Volto di Dio e per mostrare la Luce; è morto in sacrificio per noi, come un Agnello che viene immolato per i peccati degli uomini; è resuscitato per redimerci dalla morte che il peccato ha causato e per salvarci da essa e dunque per donarci la vita eterna. Gesù ci ha salvato dal male per darci la Vita vera.