Il Crocifisso

 

 

Amato, accolto, disprezzato, odiato. Il crocifisso da sempre è stata la linea di demarcazione tra credenti e non, suscitando polemiche, consensi, dissensi.

Il crocifisso non è soltanto un simbolo religioso di cui la Chiesa Cattolica e i credenti si rivestono per sentirsi parte di una comunità. Il crocifisso

è anzitutto simbolo di redenzione e salvezza. Dio tutto può. Ha trasformato uno strumento di morte, in uno strumento di salvezza eterna:

Sulla croce il Signore Gesù ha espiato i peccati dell'umanità intera e ha distrutto la morte per mezzo di essa e l'ha scelta come simbolo della Sua gloria,

come simbolo della Sua vittoria sui nemici, della vittoria della Misericordia sulla Giustizia. Quante volte durante le difficoltà della nostra vita,

ci sentiamo schiacciati dal peso della sofferenza, spesso esclamando "com'è pesante questa croce!". La croce di Cristo è stata veramente pesante,

non la nostra. Se solo ci sforzassimo di pensare a tutte le sofferenze che il Cristo ha subito: L'angoscia nel Getsemani, la flagellazione,

la coronazione di spine, subendo sputi, schiaffi, scherni, la salita al calvario e cioè portando la croce per un lungo percorso fino al

monte Golgota ed infine la crocifissione. Proviamo a riflettere passo dopo passo ognuna di queste esperienze di sofferenza.

 

L'agonia nel Getsemani

 

Prima di essere catturato dai soldati, Gesù si fermò a pregare nell'orto degli ulivi: Lì provò angoscia tanto che il sudore grondava come gocce di sangue.

Non è facile, nemmeno per il Figlio di Dio, affrontare una simile responsabilità: Ricordiamoci che Egli assunse natura umana ed era soggetto come noi

a sentimenti umani come appunto l'angoscia. L'angoscia, un dolore interiore non dissimile da quelli corporali. Deve aver sofferto tanto il Signore per

sudare in quel modo.

 

Nota: Stando a quello che ha scritto suor Faustina nel suo diario, Gesù nel Getsemani soffrì pensando alla perdizione delle anime.

 

La flagellazione alla colonna

 

Di tutte le torture al mondo, questa è sicuramente tra le peggiori. Gesù fu legato ad una colonna e venne fustigato severamente e la sua carne

interamente martoriata dagli strumenti di tortura utilizzati dagli uomini di Pilato: Tra questi il "gatto a nove code", uno strumento che scagliato

sul corpo, si infilza nella carne, lacerandola e strappandola via. Quante sofferenze il Signore Gesù ha attraversato. Le sue ferite fresche e dolorose,

le ha portate lungo tutta la Sua Passione.

 

La coronazione di spine

 

"Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono attorno tutta la coorte. Spogliatolo, gli misero addosso

un manto scarlatto e, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo, con una canna nella destra;

poi mentre gli si inginocchiavano davanti, lo schernivano: "Salve, re dei Giudei!". E sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e

lo percuotevano sul capo. Dopo averlo così schernito, lo spogliarono del mantello, gli fecero indossare i suoi vestiti e lo portarono

via per crocifiggerlo".

 

Così recita un passo del Vangelo di Matteo. Vedete quante sofferenze Egli ha subito: Le spine che pungono la testa, gli insulti,

gli sputi, picchiato con un canna. Oggi si parla di violenza fisica, ma anche a quei tempi non erano da meno, anzi, tutt'altro.

 

La salita al Calvario

 

Che dolore quella croce sulle spalle, che dolore! Più di una volta Gesù, tre per la precisione stando al racconto dei Vangeli, è caduto sotto

al peso di quel pesantissimo legno. Non è per niente facile per il corpo umano, reggere un oggetto di tale dimensioni e peso. Talmente era grande

la fatica di Gesù (non dimentichiamoci le torture precedenti), che presero un uomo proveniente dalla campagna e lo costrinsero a portare la croce

del Cristo.

 

La crocifissione

 

Facile utilizzare questa parola, meno nel riflettere sulle sofferenze da essa arrecate. La crocifissione, entrando nel dettaglio,

è dolorosissima sin dall'inizio della messa in atto. Disteso, gli trafissero gli arti con dei chiodi. Cerchiamo di sforzarci

ad immaginare che dolore viene generato da una tale violenza. Nemmeno immaginando possiamo capire il vero e straziante

dolore che Egli ha subito. Dopo che fu innalzato insieme alla croce, oltre al dolore per le percosse subite in precedenza e a quello dei chiodi penetrati

nella carne, Gesù soffrì probabilmente anche la fame e la sete. Le raffigurazioni mostrano Gesù sulla croce coperto da un lenzuolo. Questo viene fatto

per motivi di pudore, ma Gesù era totalmente nudo. Che sofferenze, che umiliazione, considerando anche il freddo che poteva fare su di quel monte.

 

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Ecco carissimi fratelli e sorelle, possiamo davvero renderci conto, dopo aver analizzato e riflettuto su queste cose, quanto le nostre sofferenze

siano davvero minime paragonate a quelle vissute dal nostro Signore Gesù Cristo.

 

Pensiamoci prima di dire che la nostra è una croce grande.

 

Tutto questo è racchiuso in quel piccolo pezzetto di legno che noi esponiamo nelle nostre case, nelle nostre scuole, nei nostri uffici.

 

Il crocifisso è un richiamo verso l'alto, non solo un simbolo religioso o di identità comunitaria. E' facile dire "difendiamo il Crocifisso,

esso fa parte della nostra tradizione". Solo? Non è solo tradizione, è tutto quanto possa riguardare Gesù: La Sua Passione, il Suo trionfo, il nostro trionfo

con Lui sul peccato, la Chiesa, l'esorcismo, la carità, la pietà, la misericordia, l'amore per Dio e gli altri, l'amore di Dio per noi, la nostra Fede

e quant'altro abbia a che fare con il Cristo, con Dio.

 

I motivi per cui il crocifisso non va tolto sono questi e altri che, per ovvie ragioni, non sono tutti qui riportati. E' con questo che manifestiamo

il nostro credo in Lui, ad altre persone facendole conoscere la potenza e la gloria del nostro Creatore e Salvatore.

 

Diciamo dunque sì al crocifisso nelle aule, nei luoghi pubblici, ovunque, diciamo sì a Gesù! Perchè dove c'è il crocifisso e la nostra Fede,

c'è anche Lui e dove c'è Lui, non c'è morte, non c'è tristezza, non c'è sofferenza che possa dividerci da nostro Signore Dio.

 

Sì al crocifisso dunque, sì al crocifisso.