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       L’angolo di Mikhael

   Archivio marzo 2010

       Pagina sottoposta alla protezione di

                  San Michele Arcangelo

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03/03/10

 

Chi si umilierà sarà esaltato

 

Il Vangelo di ieri al termine presentava questa frase:

 

«Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato».

 

Quanto è importante farsi piccoli per diventare grandi nel regno di Dio. Non è ostentando un orgoglio puramente umano, né una vasta gamma di accessori che ci faranno guadagnare il premio finale. Piuttosto l’umiltà e la semplicità sono virtù che elevano l’anima. Il corpo e lo spirito sono come la terra e il cielo; Questi rovescia le acque sulla terra: Essa soffre, ma produce molte piante e frutti al termine della tempesta. Così anche noi se sapremo umiliare noi stessi, come il cielo umilia e flagella la terra con le sue burrasche, potremno produrre molti frutti spirituali. Inoltre il Padre ama particolarmente coloro che si fanno piccoli: Ad essi dona sapienza di spirito.

 

«Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli».

 

E’ facendosi piccoli che si inizia a comprendere la Verità e si diventa capaci di agire e vivere secondo essa. La via della perfezione spirituale la possiamo trovare solo nell’umiltà e nella semplicità. Non è alzando la voce con il prossimo, alzare la cresta come si suol dire, non è calpestando e usando gli altri per farsi grandi che rende persone migliori. Perché chi si fa grande e si esalta, sarà umiliato dal Padre nostro che è nei cieli, ma chi si umilia e vive semplicemente la vita, senza andare in cerca di consensi e ammirazione da parte degli altri, sarà grande nel regno del Padre. Nello stesso Vangelo di ieri si legge anche:

 

«Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito.

Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente.

Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo».

 

Vedete, Gesù ci dice il modo corretto per essere annoverati tra i santi del paradiso: Non fregiarsi di titoli né andare in cerca di ammirazione da parte del prossimo. E’ immorale staccare un assegno per i poveri davanti agli occhi della gente giusto per farsi apprezzare per il gesto. La vera carità consiste nell’aiutare il prossimo senza andare a sventolarlo a destra e a manca. Chi è superbo è piccolo nello spirito e sarà considerato minimo nel regno dei cieli; Al contrario chi si abbassa cresce nello spirito e sarà considerato grande nel regno di Dio. L’anima si nutre di umiltà e la superbia è come un veleno che blocca la crescita, anzi ha un effetto contrario: Più ci si innalza, più l’anima ne risente. Ed ecco che disprezziamo gli altri, insultiamo il nostro vicino, tiriamo fuori epiteti a chi non ci fa passare avanti nelle file, in macchina e in tanti altri luoghi. Se io paziento e sopporto gli insulti e so perdonare, divento grande nell’anima, divento degno del paradiso e il Signore mi esalterà al termine di questa vita. Ma se io critico la gente, mi sento al centro del mondo, mi sento al di sopra degli altri, chiamo con nomignoli dispregiativi chi è meno capace di compiere delle azioni, allora non sono degno del paradiso, ho già ottenuto dagli uomini ingrati come me il premio dei loro consensi e sarò umiliato dal Padre e la mia condanna sarà grande. Vedete fratelli e sorelle, noi siamo cristiani, non siamo un gruppo di vagabondi, perciò prestate attenzione alle parole del nostro Signore e Maestro. Essere cristiani non vuol dire soltanto andare a Messa e lavarsi le mani dopo aver compiuto il proprio dovere e magari una volta usciti dalla Chiesa, ecco che torniamo al nostro falso mondo fatto di pregiudizi e avversità. La nostra vita deve diventare Chiesa. Ovunque dobbiamo portare la parola del Signore, dovunque dobbiamo metterla in pratica. Cristo non ci vede solo quando andiamo a Messa, non ci giudica per il nostro comportamento in Chiesa. Cristo ci vede ogni secondo della nostra vita, ovunque ci troviamo. Ricordiamoci che di ogni azione dovremo rendere conto nel giorno del giudizio. E’ triste vedere la gente accalcarsi nelle chiese solo in occasione dei matrimoni e dei funerali. La Chiesa sembra essere diventata una rarità nella nostra società. Gesù disse: “Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama”. E anche: “Chi osserva la mia parola non conoscerà mai la morte”. Sempre dobbiamo accogliere e osservare la parola del Signore, non solo nell’ora in cui andiamo in Chiesa. C’è gente che ha una cattiva mentalità, del tipo: “Io mi godo la vita e prima di morire farò un’offerta ai poveri, così mi salvo”. Come può sapere un uomo quando morirà? Come può decidere lui di salvarsi pensando di fare tutte le cose cattive che gli piace fare? Con quale presunzione l’uomo può fare questo e quello e credere di andare in cielo? La Legge di Dio va letta e riletta fino a quando non comprendiamo l’importanza, il senso e l’utilità della Legge. Ogni piccola prescrizione se messa in pratica può farci diventare dei santi. E a proposito: Non solo quelli che troviamo sul calendario hanno avuto il privilegio di diventare santi, ma ciascuno di noi può diventarlo: Mettendo in pratica tutti gli insegnamenti del Signore. A dirlo sembra difficile, ma se ci provate vi renderete conto che non è così ardua. E’ difficile solo per coloro che sono attaccati morbosamente alle cose materiali, ma chi si distacca dai piaceri terreni, vive grandi gioie nello spirito e anche se si trovasse da solo nel luogo più sperduto della Terra, non si sentirebbe mai solo, perché Dio è con lui. Termino questo mio primo intervento di marzo con una piccola riflessione: Ricordate quando Gesù parlò del granellino di senapa? Esso è il più piccolo di tutti i semi, ma una volta cresciuto diventa grande a differenza di semi più grandi. Provate a immaginare due semi, uno grande, l’altro piccolo. Il primo dice al secondo: “Ah ah! Io sono più grande di te, miserabile granellino di senapa. Non potrai mai avere la mia stazza, né la mia autorità e bellezza!”. Il granellino di senapa tace, sopporta, pazienta. Ma al termine del percorso di crescita, quando i due semi, ormai diventati  entrambi piante, si ritroveranno, diranno: Caro grande seme, mi riconosci? Io sono quel granellino piccolo che tu tanto prendevi in giro, ma ora vedi, sono diventato grande, ma non mi comporto altezzosamente come facesti con me nella nostra infanzia. Anzi, al contrario, sono molto dispiaciuto per te, perché non sei cresciuto più di come sei... E il seme grande risponde: “Accidenti! Se solo fossi stato più umile, chissà, magari oggi sarei una pianta alta come te... Ti prego, aiutami, ti scongiuro, fammi essere grande come te! Ma quello che era il granellino di senapa risponderà alla piccola pianta: “Mi dispiace, non puoi più crescere, la fase di crescita è terminata e noi saremo così per sempre...”  Sarà così, quando il grande e il piccolo, il ricco e il povero, il primo e l’ultimo si ritroveranno nel giorno del giudizio. Il grande, il ricco, il primo, sarà umiliato dal Giudice Eterno e posto alla sinistra, dalla parte dei capri e allontanato nel fuoco eterno. Invece il piccolo, il povero, l’ultimo, sarà esaltato dall’Eterno Giudice e posto dalla parte delle pecore, accolto nel Regno Celeste, dove vivrà con pace e gioia eterna, al contrario, quello che prima si gonfiava davanti agli altri stringerà i denti e per sempre. Riflettiamo queste cose, senza angoscia, perché Gesù non ci invita ad essere tristi quando accogliamo la Sua Parola. Con gioia dobbiamo accogliere la parola e gli insegnamenti del Signore e con altrettanta gioia dobbiamo metterli in pratica. E’ adesso che dobbiamo umiliarci, adesso dobbiamo spogliarci di tutta la nostra superbia, ora dobbiamo farci piccoli e allora sì che al termine della nostra esistenza saremo annoverati tra i santi e i beati del cielo. Non come lo stolto che pensa di entrarvi solo perché decide di fare un’offerta ai poveri prima di morire solo per entrare in paradiso... Quello non si compra con i soldi, ma con i nostri sacrifici, con l’offerta della nostra vita al Signore. Come si fa? Umiliandosi e abbassandosi e servendo i più piccoli. Colgo l’occasione per dirvi che i post di febbraio ora potete trovarli nell’archivio del relativo mese. Un caro e fraterno a braccio a voi tutti e che Gesù vi dia la capacità di mettere in pratica la Sua Santa Legge che non toglie, ma libera dal male e dona gioia eterna.

 

 

Mikhael

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Per la riproduzione totale o parziale del materiale qui presente, si prega di contattare l’autore della pagina o lo Staff de Nella Vigna del Signore. Grazie per la cortese attenzione.

 

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Mikhael

08/03/10

 

Ancora violenze

 

Ho appreso da pochi minuti la persecuzione contro i cristiani in Nigeria: Si contano all’incirca 500 morti. Perché tutto questo odio? Il Dio dei cristiani non è un “Dio esclusivo” o diverso dal “Dio” degli ebrei o dei mussulmani, ma il Dio dei cristiani è Colui che ha creato i cieli e tutti gli astri e i pianeti esistenti nell’universo, è lo stesso Dio che ha creato tutti i popoli, lo stesso Dio in cui tutti gli uomini credono. Perché questi persecutori fanno di Dio un motivo di divisione, quando invece Dio vuole unione e pace, non odio e omicidi? Nel mondo ci sono decine di religioni, immaginate quante persone credono in divinità inesistenti, ma non li giudichiamo, non li condanniamo, ma anzi preghiamo per loro affinché possano cercare e trovare l’unico vero Dio. Questo vuol dire che è possibile vivere in pace anche con persone di altri credo religiosi. Ma tutto questo odio razziale nei confronti di persone di altre religioni è assolutamente inaccettabile e ingiustificabile. Nessun popolo può dire: “Dio è soltanto nostro”. Dio è il Signore di tutti. L’estremismo non è che un tentativo di sfruttare Dio per costruire le proprie ricchezze. La cosa che mi inquieta è che queste persone quando compiono questi gesti credono di fare una cosa giusta e gradita agli occhi del Signore, invece non sanno quanto dolore Gli arrecano e a quale condanna si sono avviati. Che ha di diverso una persona che crede diversamente? Nulla. E’ un essere umano come tutti, è un fratello e una sorella. In risposta a quelle violenze disumane, noi salutiamo fraternamente e in pace gli ebrei e i mussulmani. Dio è Amore e da tutti gli uomini desidera amore, unione e pace. STOP a queste “guerre sante”, che poi, come si può chiamare “santa” una cosa che distrugge? La santità costruisce, unisce, ama. La guerra distrugge, divide, odia, pertanto non può essere definita “santa”.

 

Colgo l’occasione per fare i miei sinceri auguri a tutte le donne che ci seguono.

 

Un abbraccio a voi tutti carissimi fratelli cristiani, ebrei, mussulmani.

 

Dio è Amore.

 

Mikhael

 

 

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09/03/10

 

Conversione

 

Carissimi fratelli e sorelle, i tempi che stiamo vivendo sono difficili e sembrano calzare con le profezie di Gesù sulla fine dei tempi. Certo molte cose non tornano, come ad esempio non è chiaro a chi si riferisse Gesù sui “falsi cristi” e sui “segni del cielo”. I terremoti si stanno verificando, le pestilenze ci sono state in passato (la più terribile è stata l’influenza spagnola),  le guerre anche ci sono state. Ma allora siamo davvero agli inizi dei dolori? Sembrerebbe di sì. Ma allora come dobbiamo rispondere a questi tempi difficili? Innanzitutto non dobbiamo avere paura, anche se ci trovassimo all’inizio dei dolori questo non deve spaventarci, ma anzitutto dobbiamo prendere in considerazione la nostra vita spirituale: Cosa stiamo facendo? Perché siamo così frenetici in questa società caotica anziché entrare in una Chiesa e sostare davanti al Tabernacolo a contemplare il Signore? Occorre quindi una seria conversione. Anche se la fine dei tempi dovesse essere molto più lontana di quello che immaginiamo, comunque la nostra vita è breve e occorre ugualmente conversione. Questi sono tempi benedetti stando alle parole della Vergine Maria a Medjugorje, tempi in cui noi abbiamo la possibilità di convertirci ed essere perdonati dal Padre per tutti i nostri errori. Badate bene a non farvi ingannare dalle seduzioni di questo mondo: Esse sono pericolosissime per la nostra salute spirituale, tanto da chiuderci le porte del paradiso. La vita spirituale non è una favoletta, ma è la realtà che noi viviamo. Noi siamo fatti di spirito oltre che di carne, non dimentichiamo mai la nostra natura spirituale. Se non ci laviamo per giorni la nostra pelle inizia ad avere un odore sgradevole e quindi necessitiamo di un bel bagno caldo. Così è per la nostra anima: La curiamo? La laviamo dalle sozzerie che si accumulano al suo interno? Proprio oggi mi è capitato di leggere un brano del Vangelo che parla delle cattiverie che scaturiscono dal cuore dell’uomo e sono queste che lo contaminano. Di seguito il brano sopracitato:

 

Vangelo di Marco - Capitolo 7

 

Insegnamento sul puro e sull'impuro

 

(14)Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e intendete bene: (15)non c'è nulla fuori dell'uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo; sono invece le cose che escono dall'uomo a contaminarlo». (16).

(17)Quando entrò in una casa lontano dalla folla, i discepoli lo interrogarono sul significato di quella parabola. (18)E disse loro: «Siete anche voi così privi di intelletto? Non capite che tutto ciò che entra nell'uomo dal di fuori non può contaminarlo, (19)perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va a finire nella fogna?». Dichiarava così mondi tutti gli alimenti. (20)Quindi soggiunse: «Ciò che esce dall'uomo, questo sì contamina l'uomo. (21)Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi, (22)adultèri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. (23)Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l'uomo».

 

--

 

Se il nostro cuore è cattivo, produce intenzioni cattive che si tramutano in azioni cattive, queste poi ci mettono nella condizione di peccato e ci avvelenano l’anima. Noi dobbiamo convertire il nostro cuore, affinché diventi puro e capace di generare intenzioni buone che diventeranno azioni buone e ci porranno in stato di grazia. Tornando alle catastrofi: Qualcuno quando vede un terremoto o una qualsiasi calamità naturale che miete vittime, dice: “Questi sono castighi di Dio”. Gesù però risponde così ai farisei che gli riferiscono dell’uccisione dei Galilei da parte di Pilato:

 

«Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? (3)No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. (4)O quei diciotto, sopra i quali rovinò la torre di Sìloe e li uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? (5)No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo»

 

--

 

Così anche i morti del terremoto di Haiti, del terremoto del Cile e del terremoto della Turchia, non sono stati castigati da Dio e non erano i peggiori peccatori del mondo. Tra l’altro gli abitanti di Haiti sono poveri, graditi quindi da Dio, perché dovrebbero essere stati castigati? Per cosa? Dunque non si tratta di castighi, ma credo di avvertimenti per invitarci alla conversione. Periremo tutti allo steso modo se non ci convertiamo, ci avvisa Gesù. Ma io mi chiedo: Perché tutta questa paura di convertirsi? La conversione è il miracolo più grande che può capitare ad un’anima perduta. E’ così bello stare nella grazia ed essere puliti dentro, perché avere paura? Ci deve spaventare invece la dannazione eterna, l’allontanamento da Dio, non la conversione che è cosa buona e giusta. Se solo capiste, e mi riferisco a chi ha paura di convertirsi, quanto è bello vivere con Dio, sentire la Sua presenza nel cuore, sentire lo Spirito Santo che sosta nell’anima, è tanto bello questo! Perché avere paura di una cosa così meravigliosa? Mi vien da pensare che è satana l’autore di questa paura che vuole impedire la vicinanza con Dio e la santità e la salvezza dell’anima. Ma voi sappiate rinunciare a satana e alle sue opere e sappiate dire “sì” a Dio Padre, “sì” a Gesù Cristo, “sì” allo Spirito Santo e alle opere buone.

 

Ci attende la meravigliosa ed intramontabile vita del Paradiso se rinunciamo alle cose del mondo. Ma già su questa Terra possiamo pregustare la bellezza del Cielo. Già qui ci viene dato un assaggio, piccolissimo tra l’altro, dell’immenso Paradiso. E quell’assaggio è così grande e bello che ci si chiede: “Ma se questa è solo una piccolissima e microscopica parte del paradiso, come sarà allora il vero paradiso che è infinitamente grande ed eterno”? Iniziamo oggi a porre la prima pietra per la conversione spirituale. Iniziamo con una preghiera al Padre oggi, che diventeranno due, poi tre e pian piano si comprenderà la necessità e l’importanza di convertirsi e allora sì che ci daremo da fare con grande gioia per la nostra conversione.

 

Un caro saluto a voi tutti carissimi fratelli e sorelle in Cristo e vi auguro possiate sperimentare la gioia della conversione e la bellezza di vivere insieme a Gesù nostro Signore.

 

 

Sia lodato Gesù Cristo.

 

Mikhael

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16/03/10

 

La Fabbrica del Sorriso

 

Carissimi amici della Vigna, sulla sinistra come potete notare è stato aggiunto il logo de La Fabbrica del Sorriso. Come ogni anno l’associazione ONLUS di MediaFriends, associazione fondata da Mediaset, Mondadori e Medusa, torna per aiutare i bambini meno fortunati in Italia e nel mondo. Con la settima edizione, la Fabbrica del Sorriso intende raccogliere fondi per aiutare i bambini ammalati. Da domenica 14 marzo fino a domenica 21, possiamo donare 2 o 5 euro inviando un SMS o chiamando da rete fissa Telecom al numero 45503. Cliccando sul banner qui a lato (sotto l’angolo della Carità) verrete reindirizzati alla pagina della Fabbrica del Sorriso relativa alle modalità di donazioni. Infatti è possibile donare anche attraverso altri metodi, come il Bancomat ad esempio.

 

Per la home dell’associazione potete andare direttamente all’indirizzo sotto riportato:

 

http://www.fabbricadelsorriso.mediaset.it

 

Ora vi saluto e vi invito a donare numerosi!

 

A presto,

 

Mikhael

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22/03/10

 

Giornata Mondiale dell’Acqua

 

Dio l’ha resa rinfrescante, purificatrice, nutriente, dissetante e l’ha utilizzata come strumento di redenzione nel sacramento del Battesimo. Stiamo parlando dell’acqua, un elemento vitale per i nostri organi e per la nostra stessa vita. Quante cose ci facciamo con l’acqua. Eppure più di un miliardo di persone non possono accedere a questo elemento così importante. Noi europei dobbiamo considerarci fortunati e dobbiamo ringraziare Dio per averci messo a disposizione un elemento così importante. Come da titolo, oggi ricorre la Giornata Mondiale dell’Acqua. Anche se noi possediamo l’acqua in abbondanza, questo non significa che possiamo sprecarla. Quando abbiamo sete la beviamo, quando siamo sporchi la utilizziamo per scrollarci di dosso lo sporco, quando abbiamo caldo andiamo a rinfrescarci al mare o in piscina. Tante, e dire tante sembra riduttivo perché sono tantissime le persone che non possono fare nulla di tutto ciò: Né bere, né lavarsi, né trovare sollievo per il caldo. Molti bambini e adulti sono costretti a camminare per chilometri a piedi per rifornirsi, altri invece meno fortunati non la trovano e, senza usare mezzi termini, muoiono. Qualcuno potrebbe dire: “E noi cosa possiamo farci”?. Possiamo. Dio ci da i mezzi per aiutare queste popolazioni che vivono questi forti disagi, uno di questi è la possibilità di donare 1  euro inviando un SMS da tutti gli operatori (TIM, Vodafone, Wind,3, CoopVoce, oppure 2 euro chiamando da rete fissa Telecom Italia il numero 45593 fino al 31 marzo. Un piccolo contributo, ma un grande contributo se saremo in tanti a donare. Il numero è messo a disposizione dall’associazione ONLUS “Cipsi”. A sinistra sull’angolo della Carità potete raggiungere il sito dell’associazione cliccando sul suo logo. Facciamo agli altri quello che vorremmo che gli altri facciano a noi.

 

Pace e bene a voi tutti.

 

Mikhael

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25/03/10

 

Il vero servizio di Dio

 

Carissimi fratelli e amici della Vigna. Oggi aprendo il Vangelo ho trovato il seguente brano di Matteo, dove Gesù annulla le tradizioni a favore della Legge di Dio che supera ogni precetto umano:

 

(1)In quel tempo vennero a Gesù da Gerusalemme alcuni farisei e alcuni scribi e gli dissero: (2)«Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli antichi? Poiché non si lavano le mani quando prendono cibo!». (3)Ed egli rispose loro: «Perché voi trasgredite il comandamento di Dio in nome della vostra tradizione? (4)Dio ha detto:

Onora il padre e la madre

 

e inoltre:

 

Chi maledice il padre e la madre sia messo a morte.

 

(5)Invece voi asserite: Chiunque dice al padre o alla madre: Ciò con cui ti dovrei aiutare è offerto a Dio, (6)non è più tenuto a onorare suo padre o sua madre. Così avete annullato la parola di Dio in nome della vostra tradizione. (7)Ipocriti! Bene ha profetato di voi Isaia, dicendo:

 

(8)Questo popolo mi onora con le labbra

ma il suo cuore è lontano da me.

(9)Invano essi mi rendono culto,

insegnando dottrine che sono precetti di uomini».

 

--

 

Anche ai giorni nostri c’è chi da priorità alle tradizioni, anziché mettere avanti le necessità. Si spende denaro in nome di un precetto puramente umano. Ma Dio che cosa ci ha comandato? Di amare il prossimo nostro come noi stessi. Io penso ci sia mancanza di volontà, perché se solo ci fosse quella, saremmo tutti in grado di aiutare il bisognoso. Ma dato che la volontà manca, non sappiamo ascoltare, ancor meno aiutare chi vive nella necessità. Si utilizzano risorse per finanziare convegni, feste di popolo, mostre di vario genere. Sembra poi che la responsabilità sia nostra se c’è gente che soffre la fame, di noi cittadini che quel poco che abbiamo dobbiamo utilizzarlo, purtroppo, per il nostro sostentamento e non ci avanza il becco d’un quattrino per aiutare i meno fortunati. E parlo a nome di tutti quei cittadini che come me si sentono in colpa per non poter disporre di beni per il prossimo. E chi li ha i beni che cosa fa? Li utilizza per proprio piacere o per il piacere di massa. Si predica tanto in giro il vivere nell’essenzialità per poter aiutare il prossimo, ma io non vedo personalmente gente che si priva del superfluo, non incontro persone che ti chiedono come stai e se tutto va bene. Quasi come se il pensiero collettivo sia alla “sbrigatela da solo”. Ma laddove non è possibile “sbrigarsela da soli”, occorre l’aiuto di chi può concretamente correre ai ripari. Di chi sto parlando? Di coloro che il Signore ha predisposto al di sopra degli altri perché possano lavorare per il bene comune: Le istituzioni, il clero, i benestanti ecc. Il cittadino medio che si è impoverito a causa di una selvaggia guerra di mercato, non ha il diritto ad essere definito povero? Non ha il diritto di avere un sostegno? Non ha nemmeno il diritto di essere ascoltato e confortato? C’è tanta corruzione in giro, basta accendere la TV: Politici che barattano la loro dignità e onestà per una escort, riciclaggio di denaro sporco e quant’altre porcherie. . . E chi si occupa del cittadino neo-povero? Chi si occupa di quegli uomini che ogni giorno rischiano di perdere il posto di lavoro e che hanno a carico mogli e figli da sfamare? In una società come la nostra dove il ceto medio è diventato lo zimbello di chi vive su di un piedistallo, si pensa alle tradizioni: Il calcio, il cinema, il teatro, i festival canori, festini, festicciole, marketing e quant’altro. Quanti miliardi di denaro sprecati per la sola attività ludica, quanti!! Come si fa? Come si fa ad andare avanti  con gli occhi bendati pur sapendo che nel mondo il numero di affamati è salito fino a superare il miliardo. Come?! All’uomo moderno non importa di tutto questo, gli importa soltanto avere quello che un uomo del futuro, secondo la mentalità materialistica umana, deve avere. Ai figli i genitori “moderni” insegnano la cura di sé, del proprio corpo, dando così ai giovani l’idea che si deve vivere sottomessi al giudizio dell’uomo e non a temere quello di Dio. Il povero è sbeffeggiato, deriso, calunniato, disprezzato. Chi si vanta di un vestiario degno di nota, umilia chi non può permetterselo. Non si può definire uomo di Dio colui che si avvale del giudizio. E’ vergognoso se poi tali giudizi vengono da noi cristiani. Con quale coraggio dopo aver mangiato il corpo di Cristo, giudichiamo il nostro prossimo? Il cuore dell’uomo moderno è ben lontano da Dio e dalla Sua Legge. Chi legge il Vangelo e cerca di metterlo in pratica alla lettera, comprende che ci sono molti uomini iniqui al mondo, ahimè anche all’interno della Chiesa. Prendiamo esempio dai santi come San Francesco, Santa Chiara, San Pio da Pietrelcina, Santa Faustina Kowalska, tutti uomini e donne che per la loro fedeltà a Gesù Cristo si sono meritati la corona di gloria. Questi santi sono il prototipo del vero popolo di Dio. Dovremmo tutti essere puri di cuore come loro. Ma a causa del peccato originale, non tutti abbiamo queste virtù eroiche. L’antico veleno  del peccato che i primi uomini hanno bevuto ha devastato l’animo umano. Quel peccato che è arrivato fino ai giorni nostri continua a mietere vittime. Ma noi tutti uomini di Chiesa abbiamo ricevuto da Cristo l’antidoto a questo veleno: Lo Spirito Santo. Noi che siamo stati redenti abbiamo maggiori responsabilità. Poiché noi vediamo, se pecchiamo il nostro peccato è grave.

 

“Io sono venuto in questo mondo per giudicare, perché coloro che non vedono vedano e quelli che vedono diventino ciechi”. Alcuni dei farisei che erano con lui udirono queste parole e gli dissero: “Siamo forse ciechi anche noi?”. Gesù rispose loro: “Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: Noi vediamo, il vostro peccato rimane”.

 

Peccando sapendo di peccare è molto più grave che peccare non sapendo di farlo. Se omettiamo sapendo di omettere è grave. E’ vero che Gesù ci ha donato il Sacramento della Riconciliazione, ma questo non significa poter fare tutto quello che vogliamo. Errare è umano, perseverare è diabolico. Tornando all’argomento principe di questo post: L’uomo di Chiesa è ancora capace di mettere da parte le tradizioni a favore della Legge di Dio? Non vuol dire necessariamente mettere da parte le tradizioni, ma dovendo scegliere cosa è meglio? Sicuramente la Legge di Dio. E cosa ci comanda la Legge di Dio? Amare Lui con tutta la nostra mente, con tutta la nostra anima, con tutta la nostra forza e amare il prossimo come amiamo noi stessi, quindi di aiutarlo, di fare agli altri ciò che noi vogliamo che gli altri facciano a noi. Ma l’uomo sembra continuare a preferire solo ed unicamente le tradizioni, annullando così la Legge di Dio. L’uomo ha fatto della sua vita uno show, anziché un servizio a Dio e al prossimo. Cosa rende la Chiesa importante? I sacramenti, la Legge di Dio, la Parola di Dio che viene annunciata quotidianamente, Gesù Cristo che si fa carne viva e sangue vivo nell’Eucarestia. Chi fa parte della Chiesa? Noi battezzati che abbiamo ricevuto lo Spirito Santo. Chi fa la Chiesa? Dio e gli uomini, uniti in un solo corpo. Come il Padre e il Figlio sono una cosa sola, così anche il Figlio e noi siamo una cosa sola. Il Padre, il Figlio, lo Spirito Santo, la Vergine Maria, gli Angeli, i Santi, noi battezzati siamo la Chiesa. Non è Chiesa la tradizione dei precetti umani, è Chiesa l’insegnamento di Gesù Cristo che ancora oggi continua a parlarci da quel Santo Libro chiamato Vangelo, dai nostri cari sacerdoti, è Chiesa la Parola di Dio che nei secoli ci parla attraverso l’Antico Testamento. E’ Chiesa la resurrezione di Cristo. Gesù quindi ammonì i farisei perché accantonarono la Legge di Dio a favore delle loro tradizioni umane, ma Gesù ammonisce anche il fariseismo dei giorni nostri.

 

“Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta”.

 

Prima le cose del cielo, poi le tradizioni se queste sono buone e non arrecano danno alla salute del prossimo, fisica o spirituale che sia. I sacerdoti e i fedeli possano insieme agire secondo quella Legge d’Amore che il Signore ci ha comandati per la nostra salvezza, abbattendo così il muro della tradizione umana a favore del bene comune.

 

Sia lodato Gesù Cristo.

 

Mikhael

 

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30/03/10

 

La grandezza di Dio

 

Ci sono momenti in cui noi uomini dimentichiamo la grandezza di Dio, dimentichiamo la Sua grande opera creatrice. Tutto quello di cui noi siamo a conoscenza è stato creato dal Verbo, quello stesso Verbo che duemila anni fa si è incarnato nel seno di una giovane vergine, umile, semplice, una ragazza qualsiasi per il suo modo di vivere la vita, ma speciale per la sua limpidezza: La più pura tra tutte le donne, Maria. Ci sono molti uomini che ancora non hanno compreso chi è veramente Gesù Cristo. Molti pensano sia un qualsiasi profeta, altri semplicemente il Figlio di Dio, ma Gesù è tutto questo: Figlio, Verbo, Profeta, Cristo di Dio. L’unione del Padre e il Figlio è paragonabile al cervello e alla bocca: La mente vuole parlare, la bocca dice quello che essa desidera comunicare. Così Dio ha voluto stabilire un dialogo con gli uomini e ha mandato il Figlio; Egli è venuto a portarci le parole del Padre. Il Verbo Onnipotente di Dio, la Parola creatrice e piena di vita è Gesù:

 

Dio disse: "Sia la luce!”. E la luce fu”.

 

Il Padre vuole realizzare, il Figlio crea.

 

“E Dio disse: "Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra". Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò.

 

Dio si rivolge al plurale: “Facciamo l’uomo a nostra immagine e somiglianza”. A chi si riferisce? Al Figlio. Tutti gli astri di cui l’uomo è a conoscenza sono stati creati da Dio uno e trino: Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Gesù Cristo è Vero Dio e Vero Uomo: Egli è davvero Dio come il Padre perché da Egli è stato generato. Come un figlio d’uomo eredita il sangue dei genitori, così Gesù Cristo ha ereditato la divinità del Padre, essendo Egli non creato, ma generato. Ed è Vero Uomo perché esente dal peccato. Quando Adamo fu creato era vero uomo, perché integro nella sua umanità, nella sua purezza totale. Ma quando Adamo peccò, l’umanità è andata sempre più degenerando, perdendo sempre di più la dignità umana. Gesù Cristo invece è integro nella sua umanità, perché totalmente e illimitatamente puro. Nella Sua natura umana, Cristo è la perfetta creatura umana, priva di ogni macchia. Gesù quindi ha tutta la natura divina e umana. Anche se Gesù essendo Figlio di Dio non poteva essere vinto dal male, si è ugualmente sottoposto alle tentazioni per darci l’esempio che nulla accade alla nostra natura se non cediamo al peccato, ma anzi abbiamo soltanto da guadagnare. Proprio perché Egli ha assunto natura umana, ci ha dimostrato come la carne può resistere ad ogni tipo di tentazione se lo vogliamo. Così Gesù Dio ci ha dimostrato come il superamento delle tentazioni porti frutto in abbondanza. Il Creatore è entrato nel Suo creato; Sulle acque da Egli create camminò.

 

“Verso la fine della notte egli venne verso di loro camminando sul mare”. Mt 14,25.

 

Dio è questo: Padre, Creatore, Amico, Fratello.

 

“Donna, ecco tuo figlio”!. Quindi disse al discepolo: “Ecco tua madre”!

 

Gesù rende Sua Madre, Madre dell’uomo, diventando così nostro fratello. E infine parliamo della Misericordia di Dio. Ha preferito perdonare l’uomo anziché condannarlo. La Misericordia ha vinto la Giustizia. Per questo Gesù è venuto: Per redimere l’uomo e aprire per Lui le porte della Sua Divina Misericordia. Perché Dio non vuole condannare l’uomo, vuole salvarlo! Per questo ha mandato il Suo Cristo, perché ogni uomo possa per mezzo di Lui ottenere la salvezza eterna. Gesù guida l’uomo, come il buon pastore guida la sua pecorella: Gli indica la via del bene e cammina insieme a lui, accompagnandolo verso la meta che è il Regno di Dio, il Paradiso. L’uomo ha la possibilità di rialzarsi dopo il suo peccato se si pente sinceramente e confida nella Misericordia del Signore. Grande è la potenza di Dio: Tutto può, ha fatto bene ogni cosa! Il Signore è grande nell’Amore, nella Misericordia e nella Giustizia. Questa è la grandezza di Dio.

 

Mikhael

 

 

 

 

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