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       L’angolo di Mikhael

   Archivio gennaio 2010

       Pagina sottoposta alla protezione di

                  San Michele Arcangelo

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Mikhael

01/01/10

 

Buon Anno!

 

Carissimi colleghi e lettori della Vigna, auguro a voi un sereno e gioioso anno in Cristo. Cosa ci aspettiamo da questo 2010? Io mi aspetto tantissima conversione, nonché un grande ritorno alla Fede e alla Chiesa. Iniziamo questo nuovo anno, consapevoli che non ci saranno solo momenti di gioia, ma anche di dolore e tristezza. Dobbiamo essere pronti ad affrontare qualsiasi situazione. Quando ci saranno giorni di gioia, gioiremo e quando ci saranno giorni di dolore, soffriremo con dolcezza e pazienza, sempre confidando nel Signore nostro Gesù. Oggi non si festeggia solamente l’inizio dell’anno, ma si commemora anche la Vergine Maria come Madre di Dio. Questa festa deve risaltare più del capodanno. I festeggiamenti per il nuovo anno non sono un male se vissuti lontani dal peccato, ma se poniamo la Vergine Maria al primo posto in questo giorno, sarà veramente un anno migliore. Il significato di “Madre di Dio”, deve farci riflettere ancora una volta sulla partecipazione di questa giovane vergine al disegno di Dio di Redenzione e Salvezza. Con il suo “”, Ella ci ha donato il nostro amato Gesù. Come già scritto nel post precedente che trovate un po’ più in basso, Maria è diventata anche madre di noi uomini, per volere di Gesù. Iniziamo questo nuovo anno con Lei, la Madre di Dio e la Madre nostra. Quante volte la dimentichiamo, la mettiamo da parte e pensiamo soltanto a Gesù. Io sono sicuro che Gesù invece vuole che pensiamo anche a Lei. Basta leggere un po’ di documentazione sulle apparizioni di Fatima per rendersi conto quanto Gesù desidera esaltare Sua e nostra Madre. In fondo è Lei che ci guida a Lui e ci insegna a camminare verso le vie del Suo Figlio. E’ Lei che ci educa ad essere degni servi di Cristo. Oltre ad augurarvi un felice e sereno 2010, io vi auguro anche di incontrare Gesù Cristo e di perseverare nella Fede. Vi auguro la santità e la salvezza a cui noi tutti dobbiamo aspirare. Mi auguro anche che al termine di questo anno, saremo più puri, più casti, più degni e più santi. Auguri anche al nostro Santo Papa, al mio parroco Don Angelo, a tutti i cardinali, i vescovi, i preti, i frati cappuccini, alle suore, ai diaconi e a tutti quelli che lavorano nella Chiesa di Cristo, alla mia famiglia, alle vostre famiglie, ai miei amici, a tutti voi!

 

Auguri!

 

Mikhael

 

 

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04/01/10

 

Il miracolo della vita

 

La vita, dono meraviglioso, spesso poco contemplata e apprezzata, sottovalutata, calpestata, oltraggiata. Se provassimo a riflettere sul senso della nostra esistenza e del nostro essere, ci renderemmo ben presto conto che è già di per sé un miracolo. Siamo creature intelligenti, capaci di pensieri e sentimenti, di fare talvolta grandi cose. Si da per scontata la teoria del Big Bang, dell’evoluzione e di altri fattori che sono stati favorevoli alla vita. E’ tutto fin troppo perfetto per essere frutto del caso. Migliaia di fattori testimoniano l’esistenza di Dio. In primo luogo il miracolo della vita accennato poco sopra, in secondo, ci viene mostrata da Cristo la via per la perfezione spirituale. Mettendo in pratica i Suoi insegnamenti, noi della Vigna abbiamo potuto constatare come la nostra vita sia stata trasformata in meglio. Ecco quali sono i segni che testimoniano l’esistenza del Creatore. Per qualcuno potrà essere banale ciò che scriviamo, per noi invece è di vitale importanza testimoniare la Verità. Il motivo per cui ho scelto di trattare questo tema oggi, sta nel fatto che una delle nostre collaboratrici, Enza, oggi compie gli anni. Vanno a lei i miei più sinceri e fraterni auguri. Enza ha saputo riconoscere il volto del Signore, lo ha seguito e ha visto trasformare la sua esistenza in gioia piena, in gioia vera. Nonostante le difficoltà da lei vissute in questo periodo, continua a puntare lo sguardo verso Dio, Creatore e Padre, certa che è nella sofferenza il mistero chiave della vita. Persino Gesù non ha voluto sottrarsi al dolore per redimere il genere umano. Avrebbe potuto farlo, essendo Lui il Logos, e cioè il Verbo di Dio, con cui sono stati creati cielo e terra, con un semplice comando. Invece ha preferito farsi uno di noi, per vivere con noi e per noi, scegliendo la strada della sofferenza per ottenerci  vita nuova, vita eterna. E’ un mistero che noi non possiamo comprendere. Siamo stati manipolati dai media e dalla mondanità fin dall’infanzia e ora non siamo nemmeno capaci di comprendere ciò che è semplice e veritiero. Enza l’ha compreso e nonostante il suo attuale travaglio continua a testimoniare con gioia e serenità, instancabilmente, l’amore con cui Gesù ci ama e continuerà ad amarci. Comprendiamo quanto sia importante la nostra esistenza, quando ci ammaliamo e percepiamo tutta la nostra miseria e debolezza. E’ in quei momenti in cui ci si accorge come noi siamo figli, bisognosi di un padre. Ma noi non abbiamo un padre qualsiasi, noi abbiamo il Padre, che mai si stancherà di ascoltarci, di soccorrerci e di educarci. Noi cattolici siamo spesso accusati di essere retrogradi, bigotti, manipolatori e più cattivi di chi non frequenta la Chiesa. Per quanto riguarda l’essere peccatore, solo Dio ha il potere di giudicare, eppur non lo fa. Egli continua ad usare Misericordia su di noi. Se dunque Dio che è infinitamente grande ed eterno, non giudica, ma perdona, con quale presunzione l’uomo si avvale del diritto di giudicare il prossimo? Il motivo sta nel fatto che l’uomo accusatore, non ha il coraggio di perdonare nemmeno sé stesso, come può dunque perdonare gli altri? E comunque Dio giudicherà, ma nel giorno da Egli stabilito fin dalla fondazione dei tempi. Questi non sono i tempi del giudizio, ma i tempi in cui siamo chiamati a riscoprire il dono della vita, in cui siamo chiamati a prendere una seria decisione: La vita o la morte? Il bene o il male? La grazia o il peccato? Per quanto riguarda la vita dopo la morte, c’è davvero un numero elevato di uomini che non crede più in essa. Ci hanno insegnato fin da bambini che l’uomo nasce, cresce,   si riproduce e muore. Questo è vero per quanto riguarda la natura corporale, ma della natura spirituale, pochi ormai preferiscono parlare, perché hanno il timore di essere definiti dei sognatori, poveri illusi o peggio ancora dei pazzi. Fermiamoci un attimo a guardare noi stessi: Siamo fatti di carne e ossa, di sangue ed acqua, composti da una serie di organi. Eppure nonostante tutta questa complessità, noi siamo degli esseri che funzionano con estrema semplicità. Il concetto di intelligenza e sapienza, di sentimenti, affetti, sono qualcosa di troppo grande per essere frutto del caso. Il cervello umano è sicuramente uno degli organi più sorprendenti. Come può un ammasso di nervi essere così intelligente? Molti scienziati cercano di dare una risposta a queste domande, ma noi non siamo chiamati a soffermarci su queste cose. Dio il corpo ce lo ha donato, ma non per spremerci le meningi e cercare di capire come funzioniamo. Tuttavia contemplare queste cose aiuta a rendersi conto che siamo frutto di un miracolo. Solo Dio può creare le grandi cose, suscitare la vita. La Sua Onniscienza è di gran lunga superiore alla misera scienza umana. L’uomo cerca di impadronirsi dei tesori del creato, proclamandosi padrone di tutte queste cose. Solo Dio invece è padrone. Solo Lui ha il potere di creare e distruggere, dare la vita e toglierla. Ricordiamoci comunque che noi non siamo solo un ammasso di carne ed ossa, siamo anche e soprattutto esseri spirituali. L’anima è più importante del corpo. Essa può vivere in eterno se si sottomette alla volontà di Dio, il corpo invece ineluttabilmente ritornerà ad essere polvere, così come lo era prima che Dio soffiò la vita nelle narici di Adamo. Tuttavia non ci è stato fatto solo il dono della vita terrena, soprattutto ci è stato fatto dono della vita spirituale nel giorno del battesimo. Ancora una volta Dio ha soffiato dentro di noi per suscitare la vera vita. L’acqua è la perfetta immagine dello Spirito Santo: Dona la vita, nutre, lava, purifica. Lo Spirito Santo infatti nel giorno del battesimo ci ha donato la vera vita, ci ha lavati dalla colpa originale, ci ha purificati e continua oggi a nutrirci con la Sua presenza. Glorificato sia lo Spirito Santo con il Padre e Gesù Cristo. Concludo questa mia riflessione, augurando ancora una volta alla nostra carissima Enza, i miei più sinceri auguri a cui penso si assoceranno anche gli altri operai della Vigna.

 

Auguri Enza!

 

Mikhael

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06/01/10

 

Epifania del Signore

 

Carissimi voi tutti, come si può ben intuire dal titolo, oggi vorrei soffermarmi sul tema dell’Epifania. Come per il Natale, anche questa festa è stata commutata in festa dei doni e dei divertimenti sfrenati. Come possiamo permettere che Gesù venga sostituito da una figura demoniaca come la Befana? I più diranno: “Ma sì dai, fa divertire i bambini, che c’è di male”. Invece c’è di male, eccome se c’è di male. I bambini hanno diritto al divertimento, ma oltre a questo anche ad una buona educazione di Fede. Se non presentiamo loro Gesù, ma gli presentiamo la vecchia stregaccia, come potranno crescere da cattolici? Come potranno vivere intensamente la Fede da grandi, se li abituiamo fin dalla tenera età a dare più importanza alle cose mondane, invece che a Dio? I doni ci stanno, anche Gesù li ha ricevuti dai Re Magi, ma non possiamo permettere che Babbo Natale e la Befana prendano il posto di Gesù e di Maria. Sì fa presto a dire che la Befana è una strega buona. Cosa vuol dire? E’ un modo per giustificare la presenza di un personaggio pagano nella nostra vita? E’ pur sempre un’icona facente riferimento alle immagini delle streghe e cioè donne che giocano col demonio e con la magia. Lasciatemelo dire, stiamo proprio perdendo il senno. Consegniamo i nostri bambini nelle mani del demonio: Halloween, la Befana e chi più ne ha più ne metta. Gli adulti sono i primi a cedere al divertimento sfrenato e stanno coinvolgendo anche i loro figli. Non è giusto che queste anime innocenti partecipino alle idiozie degli adulti, invece che stare in compagnia di Gesù, il quale disse: “Lasciate che i bambini vengano a me”. Voi lasciate che i vostri figli vadano da Lui? Sembra che abbiate più paura di Gesù che del lupo cattivo. E allora non lamentiamoci se i ragazzi hanno paura della Chiesa, hanno paura di rispondere alla chiamata di Dio, perché siete voi genitori che non permettete loro di stabilire quel legame filiale con il Padre. Ripeto, i bambini hanno bisogno di giocare, di divertirsi, ma hanno prima di tutto bisogno di Gesù! Dio non vuole togliervi i figli, altrimenti non ve li avrebbe nemmeno donati, ma desidera soltanto che voi li lasciate liberi di seguire la Sua Parola che vivifica, santifica e salva. Forse rischio di apparire polemico quest’oggi, ma non posso tacere davanti alle ingiustizie e anzi è mio dovere riprendere chi è in errore, come è dovere di ogni battezzato. Per cui, permettetemi di dire, che oggi i bambini sono quasi utilizzati per mostrare al prossimo il proprio successo. Ecco che li si veste secondo i propri gusti, li si “costruisce” secondo un modello di vita mondano, assolutamente errato e non conforme alla volontà di Dio. I bambini sono molto, ma tanto importanti. I loro angeli vedono il volto di Dio ogni giorno. Queste non sono parole mie, sono parole di Gesù e da chiunque consultabili nel Vangelo. Per cui saremmo noi i primi ad essere chiamati a rispondere di un comportamento selvaggio e cruento nei loro confronti. Naturalmente questo mio intervento non è un attacco a tutti i genitori, più che altro è una riflessione che spero possa aiutare a rendersi conto di quanto si sta sbagliando in questa società che sta andando allo sfascio. Quando accendiamo la TV in questi periodi, vediamo esaltate le figure di Babbo Natale e la Befana, del divertimento di piazza, vediamo esaltato lo shopping, le feste mondane. E Gesù? Questa pietra che la società sta scartando, è testata d’angolo, vale a dire, la pietra su cui tutto si regge e da cui tutto dipende. Personalmente, anche nella mia famiglia c’è, purtroppo, questa mentalità da regali. E poi vi lascio immaginare che dopo i regali si torna a litigare e ci si avversa come prima. Vogliamo capire che i regali, se fatti per apparenza, non servono a niente? Solo con Gesù, reggono legami e rapporti. Il resto è tutta apparenza, per esaltare prima che gli altri, sé stessi. Allora ci si rende conto che questa società fondata sull’apparenza fa acqua da tutte le parti. Lo “spendaccionismo”, e scusate il termine coniato al volo e che certamente grammaticalmente non è corretto, non può che ostacolare quel cammino di purezza interiore e non può che ostacolare la carità. Regali, feste, feste e regali. Fino a quando durerà questo andamento? Quand’è che capiremo che il regalo più grande che possiamo fare a noi stessi e agli altri è Gesù Cristo? Queste non sono solo chiacchiere, è testimonianza vissuta in prima persona e che potrete capire al meglio solo vivendo l’esperienza cristiana. Anzi, vi dirò di più: Sono stufo di ricevere doni materiali, preferirei ci fosse pace e amore in famiglia. Sembrerebbe di stare al tempo dei farisei, i quali anziché osservare la parola di Dio, seguivano le loro tradizioni. Ma a cosa ci servono le tradizioni se il nostro cuore è lontano da Dio? Non ci servono a niente, proprio ad un bel niente! Ci rivestiamo di orgogli puramente umani, a scapito della dignità e purezza spirituale. Stiamo sottovalutando i doni immensi e bellissimi che lo Spirito Santo ci ha dato nel giorno del battesimo ed esaltiamo i doni materiali e, lasciatemelo dire, stupidi, che la società ci propina continuamente. Riscopriamo lo Spirito Santo che è in noi. Usiamo i doni che Egli ci ha regalato nel giorno della nostra nascita spirituale: Sapienza, Intelletto, Consiglio, Fortezza, Scienza, Pietà, Timore di Dio. Questi sono i veri doni che gioveranno alla nostra anima per la nostra salvezza e per quella altrui. I doni materiali un giorno finiranno nell’immondizia, i doni spirituali invece ci faranno guadagnare il cielo, se utilizzati. Fate ai vostri figli il dono più bello: Permettere loro di incontrare Gesù. Buona e Santa Epifania di Gesù a voi tutti!

 

Mikhael

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10/01/10

 

Verità e distorsione

 

Molti credono di poter affidarsi a diverse diramazioni per poter giungere al cielo, ma la via per il Paradiso è una soltanto e ce l’ha mostrata Gesù. Noi esseri umani siamo facilmente influenzabili dalla realtà che ci circonda. Quando ci aggrappiamo a qualche moda, vediamo il mondo con un aspetto diverso, quando ci distacchiamo dalle cose, invece, vediamo il mondo con occhi giusti. La Verità è una ed è visibile soltanto agli occhi dei semplici e degli umili. Ai cattivi il mondo appare cattivo, ai buoni il mondo appare buono. Ai perversi il mondo appare perverso, ai puri il mondo appare puro. Ecco cosa intendo per influenzamento. Ma quale è la Verità di cui stiamo parlando? Proverò a spiegarla in modo semplice. Dio è perfetto e la perfezione consiste nella purezza. Ciò che è puro, è buono e Dio è buono, essendo Lui purissimo. Da Lui tutto è stato creato buono. Nella Bibbia, in particolare nella Genesi, si legge spesso: “Dio vide che era cosa buona”, riferendosi alle cose da Lui fatte. Il male che è presente nel mondo non viene da Dio, ma da satana il quale tentando Eva e facendola cadere in peccato lo introdusse sul nostro pianeta. La Verità quindi è che viviamo in una realtà fatta di Amore e di Pace che viene da Dio, ma il male che è nel nostro mondo e che alberga in noi a causa del peccato, non ce la fanno vedere come realmente essa è. E’ come quando una persona decide di prendersi un po’ di vacanza e di fuggire dal caos della città. Arriva in campagna, vede che la natura è così soave e delicata e si rende conto che il mondo in cui vive non è fatto soltanto di confusione, ma ci sono anche cose belle come l’erba, gli animali al pascolo, il ruscello che scorre, l’aria pulita. Noi siamo come uomini che vivono in una città piena di smog in cui regna sovrano il caos e dimentichiamo che esiste la campagna, il suono dolce degli uccellini, l’aria fresca e profumata. Il caos è la distorsione operata dal maligno servendosi delle mode, delle perversioni, concupiscenze e adultéri che non ci fanno vedere la Verità che Dio esiste, che Gesù Cristo è Figlio di Dio, che lo Spirito Santo è entrato realmente in noi nel giorno del battesimo. Non a caso quando un uomo si distacca dalle cose del mondo, riesce a comprendere la Verità annunciata da Gesù Cristo. In quel caso si è come l’uomo che si allontana dalla città caotica e va a vivere sui monti. E’ difficile accettare questa realtà, quando si vive immersi nell’immondizia della pornografia, della sessualità malata, dell’alcol, della droga e dalle purtroppo numerosissime dipendenze. Gli eremiti sanno ben vedere e apprezzare la realtà principe dell’Amore e della Pace. Cristo è venuto per toglierci questa cecità dagli occhi, questo tremendo buio che crea un abisso tra la realtà di Dio e noi. Il Padre ci chiama ad essere partecipi della Sua realtà. Siamo uomini immersi nelle tenebre e questa terribile tenebra è il peccato. Cristo è la luce che dissipa il buio che aleggia attorno al nostro occhio spirituale. Come guarì il cieco, Egli vuole guarire noi e desidera mostrarci la luce e la bellezza della Verità e cioè che noi siamo figli di Dio a cui è stata promessa la vita eterna. Dio è come il padrone buono di un giardino che invia i suoi servi in ogni tempo e spazio, a cui affida delle lanterne, affinchè i servitori scendano dalla montagna per andare a prendere coloro che vivono nelle caverne buie e dirigerli sulla strada che porta al giardino. Quel padrone dice a ognuno di loro: Venite nel mio giardino luminoso, qui starete bene e avrete tutto quello di cui avete bisogno. Noi uomini siamo come abitanti di caverne buie e Dio ci invita ad andare ad abitare, per sempre, nella Sua casa. Ma per guadagnarci questo posto, siamo chiamati a cambiare totalmente la nostra vita. Occorre che ognuno di noi abbandoni i falsi modelli e le false aspettative e inizi a dirigere il cuore verso il buono e vero modello da cui prendere esempio, Gesù, e verso la buona e vera aspettativa che è il Paradiso, il Regno dei Cieli. Riflettete bene: Che cosa gli uomini di oggi stanno seguendo? Tutti che fanno a gara per avere successo, possedimenti, consensi. Quale modello stanno seguendo questi uomini? Il modello della stupidaggine che la televisione e i media in genere continuano a propinare quotidianamente. L’uomo va alla ricerca della propria realizzazione, non nell’ambito spirituale, ma in quello materiale, dove vi trova insoddisfazione e tristezza. Qualsiasi ricco potrebbe dire: “Io sono felice”, ma poi vediamo come questi ricchi perdono la gioia di vivere e cadono nei peccati più disgustosi per riempire il vuoto che alberga dentro di loro. Quel vuoto è causato dalla mancanza di Dio. Perché un povero, pur non avendo niente, se ha Dio nel cuore è sempre felice e gioioso? E’ Dio la gioia di tutto, è Dio la Verità, è Dio la grandissima e maestosa realtà dell’Amore, è Dio la vita. Non sono vita invece gli scandali, gli scherni e le diffamazioni verso gli ultimi e i poveri. L’uomo continua a rifiutare Dio, prediligendo cose insensate e senza rendersene conto, quelle cose lo divorano e lo prosciugano interiormente. Da Dio viene la vita e l’amore, da Dio vengono tutte le cose belle e buone, da Lui vengono tutti i doni, perché Egli è Via, Verità e Vita: La Via verso la perfezione spirituale, la Verità dell’amore e della pace, la Vita che Egli ci ha donato e che ci donerà se saremo fedeli alla Sua Parola. Fuggite con tutte le vostre forze le cattive abitudini e cercate di mettere in pratica tutti gli insegnamenti di Cristo. Vedrete che con il tempo anche voi sarete capaci di scorgere con i vostri occhi la luce e la bellezza ineguagliabile del Creatore.

 

Sia lodato Gesù Cristo.

 

Mikhael

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14/01/10

 

Emergenza terremotati di Haiti

 

Carissimi lettori de Nella Vigna e in particolare dell’angolo di Mik, questo post è il minimo che io possa fare per contribuire ad aiutare questi nostri cari fratelli che già prima del terremoto erano bisognosi, ora lo sono ancora di più a causa della grande catastrofe causata da quest’ultimo. Come potete vedere, da oggi e per un periodo di tempo, a sinistra della pagina ci sarà il numero per l’emergenza terremotati di Haiti e per l’occasione si è reso necessario inserire questa piccola sezione chiamata “L’angolo della Carità” che in futuro darà spazio anche ad altre iniziative benefiche. Vi invito ancora una volta ad inviare con i vostri cellulari un SMS al numero 48541. Come già scritto nella finestra a fianco, questo è un numero messo a disposizione da MEDIAFRIENDS ONLUS. Costo dell’invio dell’SMS: 2 euro. Non sono davvero nulla, persino tra i poveri c’è chi ha due euro in tasca, per cui siate generosi! Ricordatevi l’apprezzamento di Gesù verso una vecchietta che, pur offrendo pochi spiccioli, nella sua povertà diede tutto quello che possedeva e Gesù non apprezzò la quantità, ma l’intenzione di spogliarsi di tutti i propri beni per amore del prossimo. Vi saluto e vi lascio a queste drammatiche immagini che potete osservare qui a destra, affinchè le nostre coscienze si risveglino sul significato di “povertà”, “bisogno” e “carità”.

 

Le immagini sono state prese da IlSole24Ore.com

 

Un caro saluto a voi tutti.

 

Mikhael

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17/01/10

 

Il comandamento dell’Amore:

Amatevi gli uni gli altri

 

L’altro, il prossimo che ci è accanto, lo amiamo? Siamo veramente capaci di amare le persone che ci circondano? Con queste poche ma semplici domande, apro questa mia riflessione sull’amore verso il prossimo. Gesù ci ha dato questo comandamento molto importante da non trascurare assolutamente: Amatevi gli uni gli altri. Amare l’altro, anche se questo ci odia e ci perseguita, è importante non solo perché questo favorisce la convivenza, ma perché rende felice Dio e fa guadagnare anime al cielo. Se noi cerchiamo di capire una persona avversa, ci rendiamo conto che quella persona è cresciuta in un contesto di vita errato e in parte non è colpa sua se la pensa così. Chi siamo noi per giudicare il prossimo e condannarlo? Gesù mentre si trovava presso il Golgota, inchiodato a quel legno, pregò il Padre di perdonare i suoi aggressori perché non sapevano quel che facevano. E se invece Gesù si riferiva anche a tutte le persone del mondo, che quando sbagliano non sanno quello che fanno? Molto probabile. Se noi davvero amiamo Gesù Cristo e ci diciamo cristiani, non possiamo prendercela con la prima persona che mette alla prova la nostra pazienza. Gesù che cosa ci ha insegnato? A porgere l’altra guancia. Saremmo in grado di porgere l’altra guancia in caso di schiaffi? Io non credo. Penso che la prima cosa che faremmo è reagire allo stesso modo di chi ci percuote e questo ci metterebbe nella stessa condizione del persecutore, anzi ancor peggio, perché a noi è stato insegnato di rispondere con la pace e l’amore, non con la violenza e a quel punto diventeremmo peggiori dei nostri aggressori. Siamo dunque noi per primi i responsabili della convivenza sociale. A noi cristiani è stato dato il compito di portare amore e pace in mezzo alla gente. Chi ha un compito ha maggiore responsabilità e dunque ha maggior dovere di impegnarsi. Se noi mandassimo a quel paese una persona che non ci piace, questa persona come reagirebbe? Con odio e continuerebbe a vivere male con sé stesso e gli altri. Ma se noi dimostrassimo amore, pace e grazia verso le persone avverse, daremmo il buon esempio e probabile che una scintilla di ripensamento si accenda nell’animo di quella persona, magari iniziando a riflettere sui propri errori e provando a cambiare radicalmente la propria vita, con il risultato di ottenere grandi benefici sia per sé che per le persone che lo circondano, contribuendo a portare pace nel mondo. L’Amore è qualcosa che va ben al di là delle nostre chiacchiere ed è capace di trasformare il mondo insieme alla Fede, alla Speranza e alla Carità. Quando noi cristiani discutiamo con un non credente contrario alle nostre idee, ci irritiamo se questi cerca in tutti i modi di contraddirci, soprattutto se ci insulta e calpesta in vari modi. Sono qui oggi anche per fare mea culpa, dato che in passato ho detestato alcuni non credenti di questo tipo, mentre oggi mi rendo conto che loro ancor più hanno bisogno del nostro amore, della nostra testimonianza basata sui fatti più che sulle parole. Nostro Signore mangiava a tavola con i peccatori, si fermava in mezzo a loro e parlava con loro. Ci ha insegnato il giusto modo per rapportarci con i peccatori, ci ha insegnato a benedire i nostri nemici, non a maledire. “Non i sani hanno bisogno del medico, ma i malati”, diceva Gesù. Se un medico allontanasse il malato, quest’ultimo non guarirebbe e di certo morrebbe. Ma se il medico invece accoglie con bontà e pazienza il malato, prima o poi riuscirà a diagnosticare la malattia che lo affligge e a trovare la giusta cura e quel paziente guarirà e vivrà. Ricordiamoci che Dio ama anche la persona che ci calpesta e desidera la sua salvezza. Non dimentichiamo mai queste cose. Se noi desiderassimo la morte del nostro persecutore, ci riveleremmo per quel che siamo: Dei cattivi. Con il nostro odio non facciamo altro che contaminare noi stessi. Le cattiverie e i propositi malvagi vengono dal cuore, Gesù ce lo ha detto nel Vangelo. Dunque dal cuore partono le cattiverie e come un veleno questo male si propaga in tutta la nostra anima, rendendoci lentamente cattivi e spietati. Al contrario, se dal nostro cuore facciamo venire fuori propositi buoni, quella grazia nutriente che ci viene dall’alto, si effonde su tutta la nostra anima, rendendoci più calmi, docili e degni di essere discepoli di Cristo. Se un uomo malvagio andasse a versare il veleno alla fonte, l’acqua avvelenata finirebbe a valle e gli animali e le piante morirebbero. Così accade nella nostra anima quando contaminiamo la sorgente del nostro cuore. Non lasciamo che arrivi il maligno e contamini la nostra anima. Se saremo obbedienti a Gesù, quest’acqua diventerà sempre più pura e cristallina, tanto nutriente per la nostra anima, quanto importante per la nostra salvezza. Se c’è acqua, c’è vita, se purezza di spirito, c’è salvezza. Con l’odio e il disprezzo non si ottiene nulla, con l’amore e la pazienza i risultati si vedranno, presto o tardi che sia. Amiamo i nostri nemici, amiamo il nostro prossimo, mettiamo in pratica il nuovo comandamento che ci è stato dato. Essere cristiani non vuol dire soltanto andare a messa e recitare preghiere, vuol dire soprattutto mettere in pratica in tutto e per tutto la parola di Cristo. Per mezzo di cosa si ottiene la salvezza? L’Amore. E Gesù cosa è venuto a portarci? L’Amore. Egli è il Salvatore perché ci ha portato lo strumento della salvezza che è l’Amore. Cosa significa amare? Amare vuol dire avere pazienza, obbedienza, fedeltà, amare vuol dire aiutare il prossimo, vuol dire spendere la propria vita per Dio e per gli uomini. L’Amore è il motore di tutto. Da esso vengono tutte le cose buone. Non a caso la Legge di Dio si basa sull’Amore. Non uccidere, non rubare, non commettere adulterio, non desiderare la roba d’altri, non desiderare la donna d’altri. La Legge di Dio ci comanda a non fare tutte quelle cose che sono lontane dall’amore vero e puro. Tutto il mandato di Gesù Cristo è basato sull’Amore, tutti i Suoi insegnamenti parlano di Amore. E’ questo a cui Dio ci chiama: L’Amore perfetto. Dio è Amore e vuole che anche i Suoi figli siano riempiti dallo stesso Amore che Egli possiede. Lui ama e ci insegna ad amare, perché possiamo essere degni Suoi figli e meritarci il posto nel Suo regno. Carissimi voi tutti, anche quando le persone che ci sono accanto diventano più irritabili del solito, ricordiamoci sempre che anche loro sono figli amati da Dio. Cerchiamo di comprendere il motivo che sta alla base della loro rabbia e perdoniamo sempre e comunque. Se vogliamo essere perdonati dal Padre, noi per primi dobbiamo rimettere i debiti ai nostri debitori. Ricordiamoci che tutto quello che leghiamo su questa terra sarà legato nei cieli e tutto quello che scioglieremo su questa terra sarà sciolto nei cieli. Se perdoniamo gli altri, anche in cielo quella persona è perdonata. Ma se non perdoniamo gli altri, permettiamo la pena a queste anime.

 

Matteo 18,23-35

 

23 A proposito, il regno dei cieli è simile a un re che volle fare i conti con i suoi servi. 24 Incominciati i conti, gli fu presentato uno che gli era debitore di diecimila talenti. 25 Non avendo però costui il denaro da restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, con i figli e con quanto possedeva, e saldasse così il debito. 26 Allora quel servo, gettatosi a terra, lo supplicava: Signore, abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa. 27 Impietositosi del servo, il padrone lo lasciò andare e gli condonò il debito. 28 Appena uscito, quel servo trovò un altro servo come lui che gli doveva cento denari e, afferratolo, lo soffocava e diceva: Paga quel che devi! 29 Il suo compagno, gettatosi a terra, lo supplicava dicendo: Abbi pazienza con me e ti rifonderò il debito. 30 Ma egli non volle esaudirlo, andò e lo fece gettare in carcere, fino a che non avesse pagato il debito.

31 Visto quel che accadeva, gli altri servi furono addolorati e andarono a riferire al loro padrone tutto l'accaduto. 32 Allora il padrone fece chiamare quell'uomo e gli disse: Servo malvagio, io ti ho condonato tutto il debito perché mi hai pregato. 33 Non dovevi forse anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te? 34 E, sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non gli avesse restituito tutto il dovuto. 35 Così anche il mio Padre celeste farà a ciascuno di voi, se non perdonerete di cuore al vostro fratello».

 

Ora è tutto più chiaro? Gesù questo intende insegnarci con questa parabola: Perdonare gli altri, come il Padre perdona noi. E solo se noi perdoniamo gli altri, anche noi saremo meritevoli di perdono. Se non siete capaci di perdonare gli altri, chiedete al Padre di donarvi questa virtù. Se Gesù ci ha comandato di amare gli uni gli altri, vuol dire che dal nostro comportamento verso il prossimo dipende la nostra salvezza. Quindi non ce lo consiglia, ma ce lo comanda e noi se vogliamo essere obbedienti dobbiamo obbedire a questo comando, ma con disposizione di cuore, davvero intenzionati ad amare il prossimo. “Tutto quello che farete ad uno solo di questi piccoli lo avete fatto a me”. Gesù è attento a tutti i nostri comportamenti. Che siano benevoli o malvagie le nostre azioni verso il prossimo, le indirizziamo a Gesù. Anche un solo bicchiere d’acqua dato ad un forestiero, Gesù apprezza. Se noi abbiamo rispetto e amore verso la creatura, è come se dessimo rispetto e amore al suo Creatore.

 

Matteo capitolo 25

 

31 Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria. 32 E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, 33 e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. 34 Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. 35 Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, 36 nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. 37 Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? 38 Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? 39 E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? 40 Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me. 41 Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli. 42 Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; 43 ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato. 44 Anch'essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito? 45 Ma egli risponderà: In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l'avete fatto a me. 46 E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna».

 

Gesù ama chiunque e si mette nei panni di ciascuno. Quante volte abbiamo giudicato i carcerati e desiderato la loro condanna, l’abbiamo allontanato ed emarginato. Gesù ama anche loro e si sente vicino a coloro che vivono il disagio, la difficoltà, proprio come il carcerato, la persona che sente i morsi della fame e della sete, il povero nudo senza vestiti, il forestiero che non sa dove passare la notte. L’Amore di Gesù non ha limiti e noi dobbiamo prendere una seria ed importante decisione: Smettere di pensare ed agire secondo gli uomini. Dobbiamo pensare ed agire secondo la parola di Gesù Cristo. Solo allora vedremo cambiare tutta la nostra intera esistenza, solo allora capiremo il senso vero di tutte le cose che quasi ci sembrerà di toccare la verità tanto che la sentiremo nel nostro cuore. Ogni persona può santificarsi e Gesù questo lo sa benissimo. Ogni volta che trattiamo male una persona, non gli permettiamo di riflettere e quindi di incamminarsi sulla strada della santità. Anche il più cattivo e ignorante di questo mondo può diventare il più buono e sapiente. Anche una foglia secca può tornare fresca e verde. Dio ha il potere di farlo e ha anche il potere di trasformare le persone. Si serve anche di noi per permettere questa trasformazione nel mondo. Se dunque amiamo veramente Dio o desideriamo amarlo con tutto il nostro essere, allora non possiamo fare altro che obbedire alla Sua Santissima e Divinissima Volontà. Padre non la mia, ma la tua Volontà si faccia. Ciò che vuole Dio è sempre buono e giusto, costruisce e dona vita. Se noi facciamo la volontà di Dio, insieme a Lui faremo cose buone e giuste, costruiremo e permetteremo la vita. Ancora una volta vi rammento questo grande e importantissimo comandamento che nostro Signore Gesù Cristo ci ha comandato:

 

Amatevi gli uni gli altri, come io vi ho amati

 

Pace e bene a tutti voi.

 

Mikhael

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21/01/10

 

W i giovani

 

Oggi dedico questo spazio a tutti i giovani del mondo. I ragazzi e le ragazze sono spesso trattati con superficialità dal mondo degli adulti. Gli si da poco spazio e importanza in alcune circostanze. Un ragazzo o una ragazza non è libero di esprimere la propria opinione che subito si inizia ad accusarli di voler fare gli uomini o donne vissuti/e. I giovani a mio parere hanno tanto da dare, anche a livello ecclesiastico. Se li mettiamo da parte, non lamentiamoci se alcuni di loro imboccano strade sbagliate, perché i giovani se coinvolti sono capaci di agire con gioia e risolutezza. Certo il loro mondo è un po’ intricato, ma se non permettiamo loro di interagire col mondo degli adulti, sono costretti a crearsi una loro identità e un loro spazio difficile da comprendere. In passato si è parlato tanto male dei giovani. Beh se puntiamo i riflettori soltanto sui bulli, sembrerebbe che il mondo giovanile sia così. Invece no, nel mondo e qui in Italia ci sono anche tantissimi e bravi giovani che si danno da fare nel volontariato e in Chiesa. La sensibilità dei ragazzi viene a galla nei momenti difficili. Sono assolutamente certo che se gli si desse la possibilità di approfondire la religione, più di uno prenderebbe sul serio la chiamata del Cristo. Nel mese scorso ho parlato della piaga della bestemmia tra i giovani. Questa purtroppo è davvero una cosa molto grave, ma più che dar loro la colpa, dovremmo prendercela con chi ha la responsabilità di istruirli e formarli, non solo in ambito sociale ma anche in quello religioso. Non si fa abbastanza per spiegar loro la gravità della bestemmia. Inoltre gli si deve far comprendere che la religione cattolica non è roba da deboli come alcuni di loro pensano e che seguire Gesù è una gioia indescrivibile. Io oggi desidero ancora una volta provare a comunicare quanto è bello camminare insieme a Gesù.

 

Carissimi giovani, chi vi scrive è un giovane come voi. Tra qualche mese compirò 24 anni. Volevo farvi capire che andare in Chiesa, seguire Gesù non è roba da perdenti o da deboli, perché chi vi parla così non sa quel che dice. So quanto siano importanti per voi le amicizie e il vostro mondo, ma provate a dare spazio anche a Gesù. Ora non lo conoscete e diffidate di Lui perché vi viene mostrata come una figura religiosa che solo i vecchietti seguono. Invece dovete sapere che Lui è vivo e risorto ed è in mezzo a noi. Nell’adolescenza anche io mi sentivo confuso e ignoravo la realtà che il mondo odierno cela dietro ad una fumata nera, ma oggi grazie a Dio vedo con occhi nuovi e sento con orecchie nuove. Dietro a quella falsa realtà che vi si prospetta davanti, si nasconde la vera realtà e cioè che Gesù Cristo è morto e risorto anche per voi e vi ama, ma voi non lo sapete. Se sono qui a dirvi che seguire Gesù è la cosa più bella del mondo, c’è un motivo. Questo motivo è vero, altrimenti non starei qui a raccontarvelo: Da quando ho iniziato a seguire Gesù, la mia vita interiore è cambiata. Avete presente tutti quei problemi che ci facciamo? Quando si pensa ad un amore mancato, all’impossibilità di fare questo o quello, alla paura di non farcela, di apparire brutti, di non essere accettati, eccetera? Ecco, tutte queste cose spariscono quando si segue Gesù, perché Egli fa comprendere che non c’è cosa più bella che stare accanto a Lui. E quando si sta accanto a Gesù di che cosa ci si deve preoccupare? State tranquilli che Gesù non è venuto a togliervi, anzi, è venuto per farvi grandi doni. Ci sono ragazzi che vorrebbero seguire Gesù ma hanno paura di dover rinunciare ai loro sogni. Beh anche per me è stato così, ma la chiamata del Signore è stata più grande di tutte queste cose e col tempo ho realizzato che le cose di questo mondo non sono urgenti e importanti quanto lo sono le cose del cielo. Verrà da sé, ma col tempo non vi pentirete di aver scelto di seguirlo. E comunque seguire Gesù non vuol dire doversi fare per forza sacerdoti. Questo cambia a seconda della propria chiamata. All’età di circa 19 anni stavo cercando di capire se la mia vita sarebbe stata il sacerdozio. In seguito ho realizzato, ovvero dopo un bel po’ di anni, che non era ciò che volevo, ma dentro di me sentivo comunque questa chiamata a spendere la mia vita per la Chiesa e Gesù. Ho sempre desiderato avere accanto a me la donna della mia vita e un giorno sposarmi e avere dei figli, ma ho continuato  a sentire questa chiamata. Così ho fatto 2+2 ed è venuto fuori che, se da un lato volevo sposarmi e avere dei figli e dall’altra desideravo servire la Chiesa, il risultato si traduceva in diaconato permanente. Ognuno è chiamato a fare qualcosa all’interno della Chiesa. Anche il matrimonio è una sorta di sacerdozio. E’ un sacramento e come tale chiama ciascuno dei coniugi a dei diritti e doveri. A proposito di matrimonio. . . Tra alcuni di voi ragazzi c’è la mentalità del fare sesso. Ora vorrei spiegarvi alcune cose a tal proposito. Il sesso è una conseguenza dell’amore, non deve diventare un divertimento e soprattutto non deve diventare un’ossessione. Purtroppo la mondanità ha lacerato il significato di sacralità e ha danneggiato pesantemente i  valori. Andare a letto con una persona non fa guadagnare né meriti, né premi e soprattutto non fa diventare grandi. Basta guardare alcune persone in giro che anche all’età di 30-35 anni sembrano avere un atteggiamento immaturo. Si diventa grandi quando si è capaci di tollerare il prossimo, quando si ama la gente, quando ci si comporta bene e seriamente. Comportarsi seriamente non vuol dire avere il muso. Io sono una di quelle persone che scherza e ride spesso, quindi potete immaginare che con serietà non intendo dire portare il broncio. Con serietà intendo dire, prendere in considerazione ciò che noi siamo chiamati a svolgere. Quando si devono compiere i doveri, si devono portare a termine con serietà e quando si può scherzare, si scherza. Ci sono ad esempio dei sacerdoti che durante la Messa sono seri, dopo la Messa invece scherzano con chiunque. Ecco, questo intendo dirvi. Prendere le cose alla leggera non sempre aiuta nella vita. Ho notato anche che tra i giovanissimi c’è chi fuma. Ascoltatemi, forse la mia potrà sembravi una delle solite prediche, ma ciò che intendo dirvi è ciò che è realmente: Il fumo davvero fa male. Non è un modo per rompervi le scatole, ma è un serio avvertimento per il vostro bene. Accendere la sigaretta davanti ai compagni, non dimostra proprio nulla. Non si diventa grandi fumando, si diventa grandi nel cuore. Anche io ho avuto dei momenti in cui andavo a comprarmi la bottiglia del Bacardi e la bevevo in mezzo alla gente per dimostrare agli altri che ero diventato grande e potevo permettermi di bere l’alcolico. Oggi nel guardare indietro, mi rendo conto che quello è stato un gesto da bambino, altro che da adulti. . . Premetto che in vita mia non ho mai fumato, né mai mi sono ubriacato, ma comunque bere gli alcolici non serve proprio ad un bel nulla, se non a rovinare la propria vita. Pensate a quanti giovani della vostra età hanno perso la vita sulle strade a causa degli alcolici. Se avessero seguito Gesù Cristo, oggi sarebbero ancora in mezzo a noi. Vi dico queste cose perché conoscere la realtà aiuta ad evitare i pericoli ed è giusto che io vi ricordo che ci sono tante persone che perdono la vita a causa di queste stupidaggini, affinchè voi evitiate ciò che porta alla distruzione. Tornando a parlare di Gesù: Credetemi, la gioia immensa nel seguire Cristo è indescrivibile. Quando si ama Gesù nulla sembra mancare. Si apprezzano cose piccole e semplici che prima si faceva fatica a notare, si è gioiosi sempre, anche nella sofferenza. Andate in Chiesa, non curatevi dei giudizi dei vostri amici, compagni o genitori. Provateci e vedrete com’è bello stare in Chiesa a contemplare nel silenzio le grandi cose fatte da Dio. Provate a staccare per un po’ la spina da questa confusione che il mondo odierno ci mette in testa. Vedrete com’è bello e consolante stare davanti al Tabernacolo dove Gesù è presente. Se qualcosa va male a scuola o il rapporto dei genitori è peggiorato o con gli amici qualcosa non va, entrare in una Chiesa, piccola o grande che sia, provate a dialogare con Gesù e sentirete una grande calma nel cuore e vedrete che Lui vi sussurrerà nell’intimo della vostra coscienza la giusta azione per sistemare le cose. Certamente la voce che sentirete non è udibile, ma vi parlerà illuminandovi  e mettendovi in testa buone idee. Soprattutto quando vi trovate in una Chiesa, chiedete al Signore Dio Padre di mandarvi lo Spirito Santo. Provateci e vedrete! Vorrei anche parlarvi a riguardo dei sacerdoti. Più di una volta parlando con qualche amico, mi sono sentito rispondere che i sacerdoti sono pedofili e che ha perso la fiducia a causa di questi. Nel mondo, purtroppo, ci sono davvero alcuni sacerdoti di questo tipo, ma questi dovranno rispondere davanti a Dio dei loro peccati. Non puntate lo sguardo solo dove c’è il marcio, perché al di là della macchia c’è anche un grande prato verde, vale a dire che ci sono anche tantissimi bravi sacerdoti che si fanno amici dei giovani e che sono pronti ad aiutarvi e a consigliarvi. Oltre a Gesù c’è anche la Santissima Vergine Maria, Sua Madre. Maria è diventata anche nostra Madre perché Gesù è tanto buono da averci donato anche la sua maternità. Non potete immaginare quanto è bello sentirsi accarezzati dal suo manto e sentirsi coccolati dalla sua dolcissima presenza. Maria è la Madre migliore di tutto l’universo e non vuole vedervi tristi o dispersi sulle cattive strade. Sappiate che potete sempre contare su Dio, su Gesù, sullo Spirito Santo, sulla Vergine Maria. Se non conoscete molto della Chiesa o delle preghiere, o volete conoscere meglio Gesù e Maria, potete sempre consultare il nostro sito per imparare qualcosa di più. Carissimi giovani e carissimi coetanei, credetemi, non c’è niente di più bello che stare in armonia con Gesù e con gli altri. La rivalità non serve proprio ad un bel nulla, se non ad ostacolare l’amicizia e la pace. Siamo tutti figli di Dio e tutti si devono amare. Se noi vediamo nel nostro prossimo un avversario, viviamo davvero male. Nel nostro prossimo dobbiamo vedere un fratello o una sorella. Concludo invitandovi ancora una volta ad andare a trovare Gesù in Chiesa e non ve ne pentirete! Per qualsiasi domanda, potete inviarmi una mail o scrivermi nel form sui commenti che potete trovare cliccando su “Lascia un commento” qui di sotto. Un caro saluto e un fraterno abbraccio a voi tutti carissimi giovani.

 

Sia lodato Gesù Cristo!

 

Mikhael

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27/01/10

 

Differenze e Memoria

 

Il post di oggi presenta un doppio titolo. La motivazione è semplice: Porto qui due riflessioni in una. La prima riguarda i giovani di due diverse nazioni, l’altra invece è dedicata alla giornata della memoria che ricorre oggi, per ricordare le vittime della Shoah. Cominciamo con la prima riflessione.

 

Qualche giorno fa ho avuto il piacere di parlare con un ragazzo di 20 anni delle Filippine. Mi ha detto che lì per la maggior parte sono cattolici. Quando gli ho spiegato la situazione qui in Italia, ovvero che i giovani bestemmiano e usano parole blasfeme verso Dio, mi ha risposto con stupore: “Ma come, lì c’è il Vaticano, è strano. . .”. Sì è strano, davvero molto strano . . . In questa circostanza mi vengono in mente le parole di Gesù: “Un profeta non è che disprezzato nella sua patria”. Qui che abbiamo il Papa, il centro della Chiesa Cattolica, i ragazzi non credono, disprezzano la Chiesa, infangano il nome di Cristo. Lì nelle Filippine, non hanno il Vaticano, né il Papa, ma la loro Fede è grande e il rispetto verso la Chiesa anche. Questa società viziata non poteva che produrre frutti marci. Proseguiamo con la seconda riflessione.

 

Quanto accaduto più di 60 anni fa, è un crimine spaventoso e orribile. Queste parole non bastano per descrivere il dolore e il disprezzo verso quei fatti. Milioni di innocenti sono stati trattati con una disumanità inaudita. Ma nemmeno il peggior peccatore del mondo meritava una sorte così atroce. Queste brevi ma significative parole, spero bastino per condannare il male e ad allontanarlo dai nostri cuori. Oggi tutta la redazione de Nella Vigna del Signore è vicina alla comunità ebraica, a tutti gli uomini e donne che hanno perso i loro cari in quei tragici giorni.

 

Oggi è una giornata di lutto non solo per gli ebrei, ma anche per noi cattolici, per tutta l’umanità e per tutti gli uomini e donne, di qualsiasi colore e credo.

 

Concludo questo breve post facendovi notare che sono state eliminate tutte le immagini per motivi di spazio e di connessione.

 

Un caro e fraterno saluto a voi tutti.

 

Mikhael

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30/01/10

 

Violenza inaccettabile

 

Che il male è nel mondo non è una novità. Lo riconosciamo dai drammatici casi di segregazione e violenza carnale che sono venuti fuori negli ultimi anni. Come non ricordare il caso di una ragazza tedesca, rapita da un uomo in tenera età, segregata e violentata per anni. O ancora il terribile caso di Fritz, uomo malato che ha segregato e violentato per decenni sua figlia in un bunker sotterraneo da cui ha avuto anche dei figli. Queste storie drammatiche generano grande dolore e indignazione tra la gente. E’ vergognosa la pedofilia, vergognosi gli uomini e donne di cui soffrono di questa grave patologia. Non c’è termine più appropriato per definire questa oscena realtà che può essere soltanto chiamata in questo modo: Malattia. Non sono soltanto i casi di violenza su minori a suscitare indignazione, ma anche i casi di violenza su donne adulte. L’ultimo caso di violenza su minore lo abbiamo nel sud d’Italia, dove una giovanissima ragazza ha subito fin dall’infanzia violenze dal padre, dal fratello e dal vicino di casa. Sono fatti questi che ci fanno rendere conto di come nel mondo c’è gente così lontana da Dio che marcisce nell’animo ed è capace di fare simili cose gravissime. Il male è una degenerazione del bene; Come gli angeli ribelli sono divenuti demoni o come una foglia staccandosi dall’albero si secca, così anche l’uomo, allontanandosi da Dio, secca, marcisce, degenera, impazzisce. E questi uomini simili a bestie (no forse chiamarli bestie può essere un complimento per loro, perché nemmeno tra gli animali accadono simili cose), dicevo dunque, questi inumani personaggi, con quale coraggio camminano tra la gente, come possono sentirsi loro uomini dopo aver fatto tali atrocità? Se apro il dizionario, alla voce “uomo”, si legge:

 

Definizione: ant. o pop. omo, s. m. [pl. uomini]

1 (scient.) mammifero superiore caratterizzato dalla posizione eretta, dal linguaggio articolato, dal grande sviluppo del cervello, dalle elevate attività psichiche, dalla capacità di trasmettere in modo elaborato esperienze e conoscenze acquisite (ord. Primati): il corpo, lo scheletro dell'uomo

2 (filos.) essere dotato di coscienza, capace di rappresentare a sé stesso il mondo esterno e di agire responsabilmente

 

Dal grande sviluppo del cervello, elevate attività psichiche, che agisce responsabilmente. Sono attributi che in questi anomali individui non si notano. Ma uomo, essere umano, vuol dire prima di tutto creatura prediletta chiamata da Dio alla santità. Chi è affetto da questa grave infermità dimostra di avere una spiritualità assente. Sono come morti che camminano. Se queste persone non si convertono, la loro condanna sarà grande. Più di una volta Gesù ha detto: “Guai a chi fa del male ad uno solo di questi piccoli”. “I loro angeli vedono il volto di Dio tutti i giorni”. Quelle anime degenerate sono condannate all’inferno. Tuttavia Dio da ad ognuno la possibilità di riscattarsi e di convertirsi. Ma per far sì che la conversione sia piena, si deve cambiare radicalmente, senza fare alcun passo indietro. In questi casi è difficile riuscire a pregare per tali persone e per la loro conversione, ti vien voglia di lasciarli camminare verso l’inferno. . . Io personalmente non riesco a pregare per questi individui, l’unico modo per farlo è ricordare tutti gli uomini del mondo durante la coroncina della Divina Misericordia. Allora sì, diventa più facile pregare anche per questi abominevoli anime. Gesù in fondo ha chiesto di pregare per tutti gli uomini, nessun escluso. A chi non si convertirà darà la giusta condanna. Ci si sente un po’ responsabile di queste anime quando ci rifiutiamo di pregare per loro. Non dobbiamo fare l’errore di sentirci “complici” quando preghiamo per un criminale o per un violento. Pregare per i peccatori non vuol dire andare d’accordo con i loro reati. I buoni sono chiamati a pregare anche per i cattivi, affinchè questi ultimi si convertano e diventano buoni e possano anche loro combattere insieme a loro il male di cui erano vittime. Mi auguro che le mie dure parole della prima parte di questo intervento non siano interpretate come un tentativo di giudicare il prossimo, perché il solo scopo di quelle parole è accendere la coscienza su quanto è grave la pedofilia e le violenze carnali in genere e anche per dire la mia ed esprimere la mia totale indignazione e dolore per questi drammatici fatti che lacerano dentro. Ma pensiamo a come si sentono lacerati nell’intimo le povere vittime di questi efferati crimini contro la purezza e la dignità umana. Chi darà a questi nostri cari fratelli sofferenti la gioia di vivere? E’ difficile un recupero, ma possibile grazie alla Fede in Cristo Gesù che è venuto a portare la luce e la gioia a quanti l’hanno perduta. Queste povere vittime la luce e la gioia l’hanno perduta e io vi invito a pregare per loro, affinchè possano trovarle nel Signore Gesù e nel Signore Padre nostro. Infine vorrei rivolgere un appello a chi è vittima e a chi invece è aggressore. Alle vittime dico: Non abbiate paura di denunciare i vostri aguzzini, combatteteli, pregate Gesù Cristo che vi liberi da questi malvagi. Agli aggressori invece dico: Pentitevi, guardatevi dentro, realizzate nella vostra mente che quanto facete è assolutamente anormale. Lo Spirito Santo scenda sui giusti e sui peccatori: Sui primi perché restino nella giustizia e nell’amore, sui secondi perché possano cambiare radicalmente, abbandonare l’uomo vecchio per diventare uomo nuovo, parte del nuovo popolo di Dio. Che il Signore faccia cessare queste violenze.

 

Un caro saluto,

 

Mikhael

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