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       L’angolo di Mikhael

   Archivio dicembre 2009

Benvenuti!

 

Un caro benvenuto a voi tutti nel mio umile spazio. Manca ancora un po’ prima di aprire le danze: Stiamo lavorando per voi. In questi ultimi giorni stiamo aumentando i nostri sforzi, nella speranza di offrirvi al più presto questo servizio di Evangelizzazione e Carità. Non vediamo l’ora arrivi quel giorno in cui saremo operativi! Questo progetto è piaciuto sin dall’inizio e lo stiamo portando avanti con grande gioia e Fede nel Signore. Vi ricordo che se volete, potete unirvi a noi cliccando sul tasto “Unisciti a noi” che trovate nella Home Page. Questo spazio è attualmente in costruzione, ma non manca molto prima che venga completato. Per quanto riguarda l’intero sito, anch’esso non è molto lontano dal suo completamento. Vi chiediamo di avere ancora un po’ di pazienza!

 

Nel frattempo vi saluto fraternamente, con l’augurio voi incontriate Colui che ci ha redenti e salvati con la Sua morte e resurrezione: Gesù Cristo.

 

Restate con noi!

 

Mikhael

Per la riproduzione totale o parziale del materiale qui presente, si prega di contattare l’autore della pagina o lo Staff de Nella Vigna del Signore. Grazie per la cortese attenzione.

 

                                                                                                                                   Realizzazione grafica by

Mikhael

       Pagina sottoposta alla protezione di

                  San Michele Arcangelo

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12/12/09

 

Il Natale cattolico

 

Come molti di voi sapranno, il Natale che tutto il mondo festeggia, ha origini cattoliche. Esso commemora e celebra la nascita del Signore Gesù Cristo. Con l’arrivo delle nuove tecnologie e delle nuove mode, si è perso il significato reale di questa festa: Oggi gran parte delle persone lo vive senza pensare che è la festa in cui siamo chiamati a rivolgere il cuore verso Dio, verso il Cristo che nasce dentro ciascuno di noi. Il Natale quindi non è shopping, non è addobbi, non è canzoni e cantanti, non è regali, non è vetrine addobbate per chiamare i clienti a comprare, non è pubblicità, non è business. Il Natale è prima di tutto Gesù che nasce per venire al mondo per svolgere il grande compito affidatoGli dal Padre: Morire in croce per espiare i peccati di tutti e distruggere la morte e proclamare la vita con la Sua Resurrezione. Gli addobbi natalizi, le luci, le canzoncine, non sono un male, anzi, ma se provate a mettere Cristo al primo posto, vi renderete conto che il Natale è molto più bello vissuto in semplicità di cuore in attesa della Sua nascita: Il resto è solo di contorno. Chi non ama Gesù Cristo, ama il prossimo al 30%. Chi invece mette Gesù al primo posto, ama gli altri al 100%. Così è anche per il Natale: Chi lo vive in attesa del Signore, apprezzerà ancora di più tutte le altre cose. Oggi la frase “a Natale si dev’essere più buoni” viene detta con superficialità. Perché si dev’essere più buoni a Natale, ve lo ricordate? Perché dobbiamo avere il cuore puro, pronto per ricevere Cristo che nasce dentro di noi. Ancor prima di venire nel presepe, viene nei nostri cuori. Il presepe e il bambinello sono solo immagine di ciò che è accade realmente: Il presepe è il nostro cuore, il bambinello è Gesù che si fa piccolo piccolo per farsi un sottile pezzo di pane, per venire ad abitare nelle nostre viscere. Siete ancora in tempo, mancano poco meno di due settimane prima del Natale:

Partecipate al Sacramento della Riconciliazione e a quello dell’Eucarestia: Confessatevi, prendete la comunione. Fatevi belli per il Natale; Spazzate via dal vostro presepe le ragnatele del peccato: Rendete degna la vostra grotticella di ricevere il divin bambino Gesù.

Fate nascere Gesù nel vostro cuore e vi renderete conto che una vita trascorsa lontana da Lui vi rende infelici, anche se cercate di negarlo prima che agli altri, a voi stessi. Siamo abituati ad assimilare gli affanni e a farli passare per “cose della vita”. Abbiate il coraggio di esaminare la vostra vita, la vostra coscienza e vi renderete conto cos’è che vi mette agitazione e ansia. Per esperienza personale vi posso garantire che gli affanni del mondo sono un peso di cui non ci si accorge, ma ci sono, fanno male. Solo con Gesù accanto ci si rende conto quali sono i veri mali che ci hanno tenuti prigionieri per lungo tempo. Solo con Gesù accanto si può percepire realmente il grande dono della vita e del prossimo che ci è accanto. Solo con Gesù accanto si vive, perché Lui è Via, Verità e Vita. Affidiamoci alla Vergine Maria, colei che ha portato per nove mesi nel suo grembo il Salvatore dell’umanità.

 

Buon periodo natalizio a voi tutti! Vi auguro la cosa più bella che io possa augurarvi: Incontrare Gesù questo Natale.

 

Mikhael

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24/12/09

 

Buon Natale

 

Carissimi voi tutti, auguro allo staff della Vigna e cioè ad Angel, Annalisa, Enza, Patrizia, Stella e a tutti i lettori del nostro sito, un sereno e prospero Natale in Cristo! Finalmente domani ci sarà l’apertura ufficiale de Nella Vigna del Signore. A tal proposito, vorrei ricordarvi ancora una volta, che se volete unirvi a noi in questo cammino di Evangelizzazione e Carità, potete farlo nella sezione “unisciti a noi”. Sono molto emozionato nel pensare a domani, prima di tutto perché si commemora la nascita di nostro Signore Gesù Cristo e poi perché possiamo iniziare a lavorare per offrirvi un servizio, ci auguriamo, utile e confortante. Il nostro scopo è quello di far giungere la parola di Gesù nei vostri cuori, ma anche quello di aiutarvi in caso abbiate bisogno di consolazione. Per qualsiasi cosa non esitate a contattarci attraverso i form sparsi per le varie sezioni. Attualmente non disponiamo di alcun fondo monetario, per cui il nostro aiuto può soltanto essere morale, ma ci auguriamo che molto presto possiamo avviare anche il progetto della Cassa Comune, così da aiutare anche chi ha bisogno di aiuto economico. Di questo progetto molto ambizioso e difficile da realizzare, ne parleremo in seguito. Ad ogni modo, vorrei invitarvi a riflettere sul significato di ciò che accadrà nella giornata di domani: Duemilanove anni fa nasceva il Messia, Gesù, nell’umile, fredda e gelida grotta di Betlemme. E’ venuto per noi. E’ sceso dal cielo per caricarsi di tutte le colpe scaturite dalle nostre ipocrisie, infedeltà, cattiverie. Questa era la Sua missione. Cerchiamo di non rendere vano il Suo sacrificio. Domani mangeremo in abbondanza, scarteremo i regali, canteremo, ma? E’ tutto questo? No, non è tutto, perché tutto è Dio. Come già detto nel post precedente, se metteremo Gesù Cristo al primo posto, il resto può solo essere più bello! Volgiamo un pensiero anche ai meno fortunati, i quali si trovano a dormire presso strutture non igieniche, non confortevoli, non accoglienti come le nostre case. Preghiamo soprattutto per i poveri peccatori. Io per adesso vi saluto e ancora una volta vi auguro Buone Feste e un sereno Natale!

 

Pace e bene a voi tutti!

 

Mikhael

 

 

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26/12/09

 

Santo Stefano - Fedeltà a Cristo

 

Nei giorni nostri si fa fatica a credere in Cristo. C’è indifferenza, infedeltà, ci sono bestemmie, ci sono insulti verso il Salvatore e Redentore. Purtroppo Gesù è diventato l’ultimo dei nostri pensieri. Dedichiamo il nostro tempo a cose effimere, siamo diventati drogati di divertimento, soggiogati e vinti dall’amor proprio, dall’amore verso le cose del mondo, che certamente passeranno e non gioveranno alla nostra anima. Che cosa è dunque Gesù per noi? Che cos’è il cristianesimo? Che cos’è la Santa Chiesa Cattolica? Siamo capaci di porgerci queste domande? Siamo capaci di isolarci per un momento dal mondo e chiederci da chi veniamo e a cosa siamo destinati? Quante volte sentiamo dire in giro che siamo frutti del caso, che tutto quello che è esiste al mondo si è creato per una fortunata coincidenza. L’ottenebrazione delle menti è una gravissima nebbia che offusca la vista dello spirito e la comprensione dell’esistenza, di ciò che “è”, di ciò che “noi” siamo. L’”io” è il centro della nostra anima, la nostra essenza, ciò che ci fa “essere”. L’”io” è il nostro cuore che da solo non può fare nulla: Siamo veramente come pecore disorientate, in una valle di lacrime. Negli ultimi tempi il significato di “io” ha ceduto il posto al termine egoismo. “Io sono questo”, “io posso questo”. Noi invece non possiamo proprio nulla: Non siamo padroni di noi stessi, non saremmo capaci nemmeno di restare in piedi un solo istante senza che Dio lo voglia. L’uomo ha perso la percezione del suo essere, riducendolo a schiavo delle proprie cattive abitudini e dei propri vizi. Cosa siamo noi? Siamo solo dei tanti piccolissimi “io” che vagano alla ricerca della meta a cui siamo destinati, senza trovarla, perché manca il nostro Buon Pastore che è Cristo Signore. Lo sapeva bene Santo Stefano, il cui nome è commemorato in questo giorno. Lui, il “protomartire” e cioè il primo ad essersi sacrificato per Gesù nella storia della Chiesa Cattolica. Il giovane Stefano non ha esitato a rinnegare sé stesso, non ha esitato a farsi scagliare con disumana violenza le pietre che lo hanno portato alla morte. Ha saputo accogliere Cristo, il significato della Sua missione. Una missione quella del Messia, non per amor proprio, ma per amor nostro. Venuto non per essere servito, e ne avrebbe avuti anche i motivi essendo il Figlio di Dio, ma è venuto per servire. Ieri abbiamo avuto la grazia di vivere il Santo Natale, ovvero di commemorare la nascita del Salvatore promesso agli antichi ebrei. Molti profeti hanno vissuto nell’attesa di vedere il giorno del Messia e non l’hanno visto. Noi l’abbiamo visto, siamo stati plasmati dal Suo Spirito, divenendo figli adottivi di Dio e fratelli di Gesù. L’abbiamo incontrato, abbiamo mangiato la sua carne e bevuto il suo sangue. Questo sembra non bastarci per credere che Lui è in mezzo a noi. Non siamo capaci di imitare l’esempio di Stefano. Sacrificare sé stessi non vuol dire soltanto farsi ammazzare per amore di Cristo, vuol dire anche saper rinunciare alle proprie debolezze: Le dipendenze del sesso, della droga, del fumo, del gioco, del denaro. Vuol dire spendere la propria vita per Dio e per il prossimo. Non siamo capaci nemmeno a rinunciare a uno solo dei nostri averi, figurarsi a sacrificare la propria vita per Gesù e per gli altri. Gli antichi ebrei uccidendo Stefano, credevano di fare una cosa buona e giusta: Oggi invece loro sono dimenticati, non sappiamo nemmeno chi sono, invece Stefano lo conosciamo, sappiamo chi è, lo ricordiamo, lo veneriamo, perché Dio l’ha glorificato per il suo sacrificio e ancora oggi a distanza di due millenni, commemoriamo le sue virtù e il suo grande gesto d’amore per il Signore Gesù. Possa Stefano con il suo esempio, spingerci a riflettere sul significato del sacrificio e della rinuncia per amore di Gesù. Ne abbiamo bisogno per ricordarci che noi siamo soltanto dei poveri e vulnerabili uomini, assassini di noi stessi. Stiamo uccidendo noi stessi in nome di una libertà che non è tale, che ci sta portando lentamente alla dannazione eterna. La nostra unica e vera libertà è Cristo. Solo Lui può liberarci dalla schiavitù del peccato e preservarci dal fuoco dell’inferno. Solo Lui può donarci la vera vita. Ci ha già donato la vita una volta, creando cieli e mari per noi e creandoci nel grembo delle nostre madri. Ma questa è solo un’anticipazione della vera vita che Lui ci ha promesso se saremo fedeli alla Sua parola e alla volontà del Padre. Iniziamo oggi a camminare con Cristo verso la vera libertà e la vita eterna. Facciamoci prendere per mano dal protomartire Stefano per essere condotti da Gesù, nostra unica e vera vita.

 

Colgo l’occasione per augurare a tutti quelli che portano il nome di Stefano, in particolare al mio migliore amico che porta il nome di questo grande santo,

i miei sinceri auguri di buon onomastico.

 

Mikhael

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27/12/09

 

Superstizione e perdizione

 

Oggi sono cambiate le modalità nel chiedere aiuto. Ci si affida a tante di quelle stupidaggini, come ad esempio il corno, il ferro di cavallo, le forbici, alle teste d’aglio e quant’altro. L’uomo moderno non sa più a chi santo votarsi e predilige affidarsi a strumenti creati dalla mano dell’uomo. Si crede al malocchio, alla sfortuna causata dall’incontro con un gatto nero, al venerdì 13 e 17 e si scappa da tutte queste cose, spesso isolandosi nella propria vacua mentalità e scacciando via persone, animali, oggetti che poco hanno a che fare con la “sfortuna”. Purtroppo ancora oggi si uccidono i gatti neri ai quali vengono attribuite colpe che non hanno. Sono solo delle povere bestiole che hanno bisogno di cure. Ci si affida all’oroscopo ai cartomanti, ai maghi, nella speranza si possa vivere un giorno migliore o per evitare eventuali catastrofi le quali chissà cosa potrebbero causare nella propria vita. Non si sa dove e da chi andare e che fare. Si preferisce esorcizzare la paura con gesti che hanno del ridicolo anziché chiedere aiuto a Dio. Queste gesta anti-iella non fanno altro che ridurre la propria fede e amplificano ancora di più la sfiducia verso il prossimo, ma anche verso sé stessi. Una vita contornata dalla superstizione, spesso induce la gente a maledire il presunto iellatore, il quale non è colpevole né di tragedie, né di perdite o ancor più assurdamente di calamità naturale. La cosa che lascia sbigottiti è che anche in mezzo a noi cristiani c’è chi preferisce portare al collo il cornicino anziché il crocifisso. Ancora peggio ci sono persone che conciliano fede e superstizione, cosa che non andrebbe assolutamente fatta. Stiamo diventando una società blasfema e portatrice di blasfemia, eretica. Non ci si accorge di questi aspetti, forse perché la gente in fondo si vergogna di quello che fa e non lascia trasparire le proprie pratiche “esorcizzanti”. Si direbbe proprio che si stia perdendo il senno, oltre alla fede. Una persona superstiziosa e non devota a Gesù, crede di salvarsi da ogni sventura, invece non si rende conto che così facendo cammina soltanto verso la perdizione. Chi meglio di Dio può proteggerci dal male? Il male esiste, senz’altro, qui non stiamo mettendo in dubbio la sua presenza, ma da qui a definire che una persona possa causare disagi solo “guardando”, ha veramente del ridicolo. Le maledizioni e i malauguri avranno sicuramente il loro effetto. Gesù ha esortato le persone a benedire i propri  nemici e non a maledire. Accusare una persona di portare iella però, è ingiusto e infamante. Ci hanno provato anche con alcuni cantanti famosi nel panorama della musica italiana. Uno degli esempi più noti e purtroppo anche più tragici è stato quello della compianta Mia Martini. Accusata di portare iella, la cantante ebbe ben presto un calo della sua notorietà, fino ad arrivare al punto di entrare nel tunnel mortale della droga, dove Mimì, così come la chiama sua sorella Loredana alla quale vanno i nostri saluti in caso dovesse passare da queste parti, vi trovò la morte. La superstizione, come possiamo capire da questo esempio, non viene da Dio. Ciò che causa male non  può provenire dall’alto. In questo caso, più che superstizione si è trattato di un triste tentativo di annientare una rivale, ma quanti ci hanno cascato, senza volerlo, sono diventati collaboratori di un efferata violenza psicologica verso la Martini. Vivere con la paura che presto o tardi possa accaderci qualcosa di male, non ci fa comportare da veri figli di Dio. I figli chiedono aiuto ai genitori quando hanno paura, si affidano alle loro amorevoli cure. Così deve essere tra noi e Dio, un rapporto filiale di amore e fiducia. Oggi ricorre la Sacra Famiglia. Quante volte Giuseppe e Maria con il loro figlioletto Gesù, hanno vissuto situazioni di disagio come ad esempio quando si rifugiarono in terra straniera, in quel caso d’Egitto, per sfuggire alla persecuzione di Erode. Giuseppe e Maria non sono di certo ricorsi al corno o alle varie formule “esorcizzanti” contro la iella, ma hanno sempre confidato in Dio e sempre sono stati soccorsi da Lui. La Fede guarisce, la Fede santifica e salva, la Fede tutto può se è immersa totalmente nelle mani di Dio. La superstizione invece è una delle tante vie brevi e larghe che conducono alla perdizione. Accusare il fratello o la sorella, il vicino o l’amico, il collega o il parente, pone in una situazione di peccato. Dio ci chiama alla tolleranza, all’amore e al rispetto reciproco, non ci ha chiamati ad essere accusatori, ma caritatevoli e misericordiosi. Gettate via tutti i vostri oggetti anti-sfortuna e rivolgete il vostro cuore a Dio, nostro Padre, che non smette mai di ascoltare i vostri gemiti e mai smette di venire in vostro soccorso.

 

Sia lodato Gesù Cristo.

 

Mikhael

 

 

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30/12/09

 

La piaga della bestemmia:

Messaggio per i giovani

 

Siamo arrivati in tempi in cui ogni azione frustrante non viene più tollerata e, per sopportarne il peso, si bestemmia. Dio è dimenticato e calpestato ogni giorno, ad ogni ora e minuto. Non esiste più l’autocontrollo né il senno. Si bestemmia per qualsiasi cosa, per introdurre un argomento, per commentare un’azione, per divertimento, per vari e assurdi motivi. Soprattutto i più giovani, sono vittime inconsapevoli di un attacco di massa del demonio che sempre più inganna e attira popoli da ogni dove. Ateismo, bestemmia e intolleranza. Queste sono tra le principali cause di una grave perdita di dignità umana, nonché frutto di una spaventosa e cruenta battaglia intrapresa dal demonio contro Dio e gli uomini. Se i giovani sapessero quanto Dio li ama, farebbero a gara per essere tra i primi, facendosi ultimi. Ma di chi è la colpa? Io penso che la colpa vada attribuita ai genitori. La famiglia è una piccola chiesa. Dentro essa si forma il carattere di ogni individuo. Se i coniugi sono cattolici, anche i loro figli lo saranno. Ma se un uomo e una donna vivono in sterilità di fede, dando valori a cose effimere, anche i loro figli cresceranno insipienti. La famiglia è la prima ad essere colpevole per la mancata istruzione cattolica. Seguono i compagni, a loro volta anch’essi privi di un’istruzione cattolica che influenzano il malcapitato giovane. Un ragazzo o una ragazza ha bisogno di sicurezze e le trova nella prima cosa che gli viene presentata. Come se un pulcino, venendo fuori dall’uovo, vedesse un gatto. Il primo istinto di un pulcino è quello di seguire il primo essere che vede. Ma se un pulcino seguisse un gatto, rischierebbe senz’altro di essere divorato in un sol boccone. Il pulcino per essere davvero al sicuro, ha bisogno della sua mamma, così come noi figli, abbiamo bisogno del nostro Padre, Dio. Solo in Lui possiamo porre ogni nostra fiducia ed essere certi di non incorrere in pasticci da cui è difficile venir fuori. Abbiamo potuto vedere nelle cronache di qualche tempo fa e che tutt’ora, ahimè, ancora accade, come i giovani perdono la vita sulle strade, a causa dell’imprudenza, dell’alcol, delle sostanze stupefacenti e altre varie cause. Se questi ragazzi, per cui dobbiamo pregare, avessero seguito la via di Gesù Cristo, credo che oggi sarebbero ancora a casa con le loro famiglie. Ancora, purtroppo, si sottovalutano questi aspetti e si lasciano i figli liberi di fare ciò che vogliono. Per alcuni genitori sarebbe un peccato precludere il divertimento e la libertà ai loro figli. E’ un peccato invece veder morire queste giovani vite, a nome di chi? A nome di una anomala libertà, pazza e scatenata che sta letteralmente mietendo vittime tra migliaia di giovani. Più che anomala libertà, questa è follia. Si cerca di allontanare la paura della morte autoproclamandosi onnipotenti, facendo cose fuori dalla norma e così facendo invece ci si avvia davvero verso una morte atroce e spietata. Io rivolgo un appello ai giovani che staranno leggendo queste righe: Abbandonate ogni forma di vizio, non credete che l’alcol, la droga, le bestemmie e le violenze vi rendano liberi, perché esse vi faranno diventare simili a bestie. Voi invece non siete bestie, siete uomini e figli di Dio e siete chiamati soprattutto voi da Gesù, perché Egli via ama e non potete immaginare quanto. Lasciatevi togliere questo velo dagli occhi dal Cristo Signore nostro. Molto spesso Gesù viene deriso e calpestato dai giovani per puro divertimento. Se voi non credeste in Lui, non lo prendereste in giro. E’ ovvio che siete vittime di satana che vi sta lentamente trascinando all’inferno. C’è da dire però che non solo tra i giovani ci sono bestemmiatori, violenti e disorientati, ma anche tra gli adulti. Sembrerebbe uno scenario apocalittico, invece è presente, tangibile, l’apostasia che alberga nei cuori di migliaia di uomini e donne. Si vuol credere alle cose del mondo e seguire modelli del tutto “fantastici”. Si preferisce sognare con un film, anziché credere nella verità che Dio esiste, si preferisce lo sballo con la musica chiassosa, anziché starsene in silenzio ad ascoltare la voce della propria coscienza e quella di Dio che parla nelle profondità del cuore, si preferisce far baldoria e causare danni, anziché pregare e costruire per un mondo migliore. Carissimi giovani, fermatevi. Voi davvero non sapete quello che state facendo. Vi è più facile credere alla persona che vi è accanto piuttosto che in Colui che vi ha redenti. Non è ridicolizzando la Fede, la Chiesa che vi rende uomini migliori. Voi avete bisogno di Gesù Cristo. Non vergognatevi di Lui perché Egli non si vergogna di voi. Non deridetelo, perché Egli non gode delle vostre miserie. Non calpestatelo, perché Egli non è venuto per giudicarvi, ma per salvarvi. Chiedete lo Spirito Santo al Signore Dio Padre ed Egli ve lo concederà. Provateci. Anche se non ci credete, provateci, non vi costa nulla. O avete paura di farlo? Dio può solo donarvi la vera gioia, quella che i vostri compagni o amici non possono darvi. Dio è in voi, con voi e per voi. Nessuno può amarvi tanto come fa Lui. Mettere Dio al primo posto, può solo farvi apprezzare di più il vostro prossimo, la vostra famiglia, i vostri genitori, i vostri amici, la vostra vita e tutto il creato. Riscoprite la vostra dignità umana. Aprite le porte del vostro cuore a Dio, a Gesù, allo Spirito Santo. Per facilitare questa comunione, affidatevi alla Vergine Maria Santissima, madre di Gesù e madre nostra. Ella è diventata nostra madre per volere di Gesù. Quando si trovava sulla croce, disse alla Sua madre e al Suo discepolo prediletto e cioè San Giovanni Apostolo: “Donna, ecco il tuo figlio” e al discepolo: “Ecco la tua madre”. Noi siamo figli di Dio ma anche di Maria. Come potete insultare vostro Padre e vostra Madre? Se qualcuno insultasse i vostri genitori, vi sentireste addolorati e anche arrabbiati, perché sapete quanto siano importanti i vostri genitori, la vostra famiglia. Sapete quanto hanno fatto per voi e quanto vi amano. Imparate a conoscere anche Dio e la Vergine Maria. Solo allora potrete capire quanto la bestemmia sia una cosa davvero orribile. Se non credete in Dio, provate a cercarLo. Se non credete a Maria, provate a chiederLe il suo aiuto. Sono certo che sentirete accanto la Loro presenza. Non date per scontate le cose. Non ascoltate gli uomini del mondo che vi bombardano di chiacchiere con paroloni sulla scienza, sulla materia, sul relativismo. Essi non hanno conosciuto Dio, perciò, come possono farvi conoscere ciò che loro non conoscono? Noi Gesù lo conosciamo, lo abbiamo incontrato, lo viviamo, lo testimoniamo e per questo che ve lo presentiamo e ve lo facciamo conoscere. Potremmo noi parlarvi di una persona inesistente, se noi non l’avessimo incontrata? No, non potremmo. Ve ne stiamo parlando proprio perché Gesù è entrato nella nostra vita e ci ha trasformati. Da uomini iracondi quali eravamo, siamo divenuti figli della grazia, obbedienti al Vangelo, alla Parola di Gesù, alla volontà di Dio. Se noi dunque che da bestemmiatori e cattivi, siamo divenuti discepoli fedeli di Gesù Cristo, un motivo ci sarà ed è questo: Gesù è vivo e ci chiama a servirlo, per la Sua gloria e per la nostra salvezza. Gesù chiama anche voi. Chiama te bestemmiatore, chiama te ribelle, chiama te cattivo, chiama te violento. Ti chiama, perché anche tu possa divenire figlio della grazia e degno di ereditare la vita eterna e di essere partecipe dei trionfi del Cristo, unigenito Figlio di Dio per mezzo del quale noi siamo stati rigenerati e adottati dal Padre come Suoi figli. Smettetela dunque di bestemmiare vostro Padre e vostra Madre, vostro Signore Gesù. Essi sono i fedelissimi che mai vi tradiranno e che sempre vi soccorreranno, i quali non vi abbandonano un solo secondo della vostra vita.

 

Infine volevo consigliarvi di leggere il Vangelo o se preferite il Vangelo a fumetti e anche la Sacra Bibbia che potete trovare cliccando sulle parole evidenziate in questo testo.

 

Auguri per una vita rigenerata in Cristo Gesù Signore di tutti.

 

Mikhael

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